Attualità venerdì 26 luglio 2024 ore 10:30
Ecomafie, i reati ambientali in aumento
Nel report di Legambiente la provincia di Livorno e l'Elba sono i territori dove si registrano più reati legati all'abusivismo edilizio
FIRENZE — In Italia le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. In un quadro nazionale che vede l’aumento dei reati ambientali che nel 2023 salgono a 35.487, registrando +15,6% rispetto al 2022 (con una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora) la Toscana sale dal settimo al quinto posto, seguita dal Lazio.
A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia” edito da Edizioni Ambiente, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione e presentato lo scorso 24 Luglio a Firenze.
Secondo i dati che emergono dal rapporto, quest’anno si conferma un trend in crescita delle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, mentre la Toscana si attesta (subito dopo di loro) al quinto posto con 2.318 reati (il 6,5% sul totale nazionale) 114.523 controlli, 2.273 persone denunciate, 1 arresto, 302 sequestri, 5755 illeciti amministrativi e 7531 sanzioni amministrative.
Relativamente alle province toscane, l’unica presenza in classifica 2023 è quella di Livorno, che si attesta all’undicesima posizione tra Lecce e Latina, con 604 reati e 1064 illeciti amministrativi.
"Una tendenza al peggioramento nella nostra regione, che nell’ultimo decennio ha visto crescere gli ecoreati passando da un totale di 1.989 nel 2013 a 2.318 nel 2023", commentano da Legambiente.
"Un quadro quello che fotografa il Rapporto Ecomafia quest’anno per niente rassicurante, anche per la nostra regione; - ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – il trend parla infatti molto chiaro. Si registra un graduale ma incessante aggravamento del fenomeno, con una particolare criticità delle infrazioni nel ciclo del cemento, che, ricordo, ricomprendono fattispecie quali: abusivismo edilizio (parziale o totale), attività estrattive illegali, irregolarità (di varia natura e gravità) nelle procedure di appalto. Il caso peculiare della costa livornese e dell’Isola d’Elba c’insegna poi che nei luoghi dove la pressione turistica è più forte occorre profondere un ulteriore sforzo di deterrenza e vigilanza. Solo con un’azione incessante e coordinata tra cittadinanza attiva, forze dell’ordine e amministratori pubblici, riusciremo a comprimere questi fenomeni, assolutamente indegni per una regione civile come la nostra".
All’interno del report vengono approfonditi i diversi tipi di ecoreati in materia ambientale in Toscana e relativi trend, partendo dalle statistiche relative alle inchieste portate avanti sulla corruzione ambientale: dal 2010 ad oggi il totale è di 76 inchieste (5,2% del totale), 511 persone arrestate, 851 persone denunciate e 200 sequestri effettuati.
Tra i reati più diffusi in Toscana troviamo le infrazioni relative al ciclo dei rifiuti, alla filiera illegale del cemento e il traffico di animali. In particolare, per quanto riguarda le illegalità rilevate nel ciclo del cemento, la Toscana da quarta diventa quinta in classifica nel 2023 con 965 reati (il 7,4% sul totale nazionale). Da notare il trend notevolmente in crescita con il numero di reati triplicati dal 2013-2023, passando da 330 a 965.
In questo ambito è rilevante l’illegalità denunciata da anni all’isola d’Elba dal circolo locale di Legambiente, fatta soprattutto di seconde case parzialmente abusive e accessi “privati” alle spiagge.
Viene poi evidenziato l’impatto della pesca di frodo sulle coste e nell’arcipelago registrata nella provincia di Livorno.
Tra le notizie positive per la Toscana c’è il decremento degli incendi boschivi dolosi o colposi: la Toscana è settima in classifica con 206 incendi. Tra cui, nel 2023, l’incendio avvenuto all’Isola d’Elba ma anche quello dei boschi attorno al comune di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, e nelle colline attorno a Firenze. Un trend in netta diminuzione rispetto al 2022 che ha visto 441 incendi (-50%) e che rimane stabile dal 2013 (203 incendi) grazie al sistema di controllo regionale e delle associazioni locali.
Infine, trend in discesa anche per i reati contro il patrimonio culturale: la Toscana è settima in classifica (2023) con 44 furti d’arte, registrando un trend in diminuzione rispetto al 2013 (-50%).
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