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Attualità mercoledì 18 gennaio 2023 ore 19:28

Livorno, Piombino e Elba, quali piani per i porti

Il presidente Luciano Guerrieri ha fatto il punto dei progetti e del piano d'azione per il 2023 nei porti dell'Alto Tirreno



LIVORNO — Cantieri per le infrastrutture, riorganizzazione delle aree demaniali, sostenibilità ambientale, digitalizzazione ed efficientamento energetico. E’ fittissima l’agenda del 2023 dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Di quanto è stato fatto e soprattutto di quanto c’è ancora da fare, ha parlato oggi il presidente Luciano Guerrieri, nel corso di una conferenza stampa organizzata nel quartier generale dell'Autorità di sistema portuale, alla presenza del segretario generale, Matteo Paroli e di tutti i dirigenti.

Sviluppata un'intensa attività progettuale, ottenendo finanziamenti pubblici importanti, sullo sviluppo delle filiere agroalimentari del freddo, sul progetto Raccordo a Livorno, sulla 398 di Piombino, sul cold ironing, e raggiungendo diversi traguardi, alcuni dei quali storici, come l'intesa per la coesistenza del nascente porto turistico di Livorno e la compagine della nautica residenziale e la firma del contratto di concessione per l'assegnazione ad Azimut Benetti del compendio dei bacini di carenaggio.

Il 2023 si preannuncia come un anno molto impegnativo per la Port Authority. La nuova geografia delle banchine livornesi, la prosecuzione delle attività di progettazione, lo sviluppo del cold ironing e del piano del ferro, sono alcune delle partite su cui l'AdSP dovrà continuare a lavorare nell'anno appena iniziato. Con un tema in più da affrontare: l’aumento dei costi dei materiali e dell’energia. Non proprio una questione marginale se si parla delle infrastrutture destinate a cambiare il volto dei porti del Sistema.

Per quanto riguarda il porto di Livorno, oltre alla realizzazione della Darsena Europa, la priorità rimane quella di portare avanti, e concludere, il piano di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi destinati alle attività portuali presso la Sponda Est della Darsena Toscana e il Molo Italia. L'obiettivo da raggiungere è liberare le aree ricomprese nel Porto Passeggeri (Calata Orlando e Alto Fondale), dando dunque attuazione al provvedimento di aggiudicazione della gara per la selezione del socio di maggioranza della Porto di Livorno 2000, e mettere ordine sulla Sponda Est della Darsena Toscana, favorendo così un allineamento delle attività portuali alle previsioni del PRP funzionali, in particolare, all’entrata in esercizio della Darsena Europa. Nel 2023, l'ente lavorerà per la delocalizzazione della Compagnia Impresa Lavoratori Portuali dall’Alto Fondale, area da destinarsi successivamente alla Porto di Livorno 2000 ai fini dell’esercizio delle attività connesse all’accoglienza dei passeggeri delle crociere. Nel frattempo, le banchine 15 C e 15 D e le aree retrostanti della Sponda Est della Darsena Toscana verranno affidate alla disponibilità della Cilp. Che in cambio rinuncerà agli accosti 46 e 47 dell’Alto Fondale, area nevralgica dello scalo labronico, presso la quale avevano da non molto trovato spazio i traffici delle navi di classe Eco di Grimaldi. Nell'area crocieristica si gioca ancora una delicata partita in ordine all'attuazione della recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato le valutazioni del Tar in ordine alla lite tra Porto Livorno 2000 e SDT. L'AdSP continuerà intanto a lavorare sul sentiero tracciato, portando avanti anche due importanti opere infrastrutturali: quella riguardante il raddoppio del magazzino MK in area Alto Fondale e quella relativa alla resecazione della Calata Orlando, fondamentale per migliorare la navigazione del traffico crocieristico. 

Fondamentale, inoltre, per tutto il porto commerciale, rimane l'opera di attraversamento con microtunnel del canale industriale. Ottenute le varie autorizzazioni, Eni ha preso pieno possesso delle aree, avviando il percorso che porterà alla posa in opera dei nuovi oleodotti. Sulla base del cronoprogramma fornito dall'Eni, l'opera sarà in esercizio per Novembre 2024. Entro quella data, la direzione tecnica dell'AdSP avrà avviato i lavori per la risagomatura delle due sponde del canale e per i relativi interventi di dragaggio.

Nel frattempo, sta prendendo corpo il nuovo progetto di riorganizzazione della viabilità di cintura del porto. Assieme al collegamento per direttissima (il famoso scavalco) tra il porto di Livorno e l'Interporto Vespucci, e al progetto Raccordo, da poco finanziato nell'ambito del Contratto di Programma RFI 2022-2026, il potenziamento dei binari al servizio dei terminal portuali, rappresenta una priorità per l'ente portuale.

L'Autorità di sistema portuale ha già predisposto un Piano del Ferro che vede tra le altre cose la realizzazione di nuovi binari sulla sponda est della Darsena Toscana e il potenziamento dei binari di Porto Nuovo. A Piombino, invece, il piano prevede la progettazione del sistema dei binari che poi arriveranno su tutte le banchine, soprattutto nella parte a servizio della nuova Darsena Est.

A proposito del porto Piombino, molte sono le partite aperte. A fronte dello stallo in cui naviga la vertenza Jsw, che potrebbe ripartire a breve con il nuovo Governo, l'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno ha deciso di muovere alcuni passi decisivi verso la riorganizzazione delle aree assentite in concessione. In sostanza, l'azienda siderurgica continuerà ad operare in regime di proroga sino a Marzo 2023, ma una parte della concessione, ricadente sull'area ex parchi minerali, non sarà rinnovata, e tornerà nella disponibilità dell'Ente portuale. Questo pezzo di porto, assieme agli ex carbonili, all'ex Irfïd, rappresenta un polmone strategico sul quale l'AdSP investirà affinché possano trovarvi spazio nuovi insediamenti produttivi. Nel pacchetto di compensazioni che fanno parte del Memorandum di Piombino allegato all'autorizzazione per la collocazione del rigassificatore sulla banchina est della darsena nord, sono stati chiesti 50 milioni per la messa in sicurezza e la bonifica di queste aree.

Tra le opere strategiche da portare avanti c'è poi quella del completamento della banchina ovest della Darsena Nord. I costi dell'opera sono lievitati, a causa del caro materiale, dagli originari 35 agli attuali 42,7 mln. L'ente portuale dovrà quindi attingere nuovamente alle proprie disponibilità economiche, o chiedere ulteriori finanziamenti, anche a valere sul Memorandum, per finanziare l'intervento. Che in ogni caso si prevede di avviare entro la fine dell'anno.

Intanto, entro la primavera sarà terminata la bretellina che da Gagno va in porto. Interamente finanziata dall'AdSP, con 9,7 milioni di euro, l'opera copre un tracciato di 1,3 km dal Gagno alle nuove aree del porto. L'AdSP sta nel contempo realizzando la strada di collegamento tra il porto della Chiusa e il Quagliodromo e sta progettando il secondo lotto relativo alla realizzazione della 398, per il quale ha recentemente provveduto ad assegnare la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica ad un raggruppamento temporaneo di imprese. Il primo lotto dell'opera è invece stato cantierato da parte dell'Anas.

Riguardo ai porti dell'isola d'Elba a Portoferraio, sono già state stanziate nel bilancio di previsione per il 2023 le risorse necessarie alla ristrutturazione dei Magazzini dell'ex Sale. L'Autorità Portuale sta lavorando alla elaborazione del progetto definitivo dell'opera. All'interno dell'ex Cromofilm troveranno posto nuovi servizi per il porto: sale di aspetto, bagni pubblici, bar, ristoranti. Infine, nell'ambito dell'adeguamento tecnico funzionale predisposto a suo tempo, l'AdSP procederà a progettare opere strategiche come l'allungamento del molo Alto Fondale. L'intervento risponde alla necessità di potenziare la capacità operativa dei piazzali per migliorare le operazioni di imbarco dai traghetti, eliminando possibili interferenze col traffico cittadino. Previsto anche l'ampliamento del piazzale alla radice del Pontile 1 per agevolare le procedure di sbarco e imbarco. Sono inoltre in fase di progettazione, da completare entro Aprile gli interventi previsti dall'Adeguamento Tecnico Funzionale del Porto di Rio Marina. Complessivamente, verranno investiti sei milioni di euro per l'ampliamento della strada di accesso al porto e per l'allungamento sia del molo foraneo sovraflutto che di quello sottoflutto.

"Questi ultimi due anni - ha commentato Guerrieri - sono stati fortemente condizionati dalla pandemia, dalle ripercussioni della guerra in Ucraina e dal caro energia. Nonostante tutto, siamo riusciti a mettere in campo i nostri progetti, sviluppando ulteriormente la competitività dei nostri porti e cercando di renderli più resilienti agli shock sistemici".


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