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Attualità domenica 04 settembre 2022 ore 07:40

Miguel Bosé a Piombino

Miguel Bosè

Su #tuttoPIOMBINO Gordiano Lupi ricorda quei bravi ragazzi dell’estate del 1982 in un’atmosfera fantastica allo stadio Magona



PIOMBINO — Giovanni Del Pia, che ha condiviso con me l’esperienza della storica emittente Rete Toscana Sud, diretta da Massimo Gherardi per la sezione piombinese, mi ha fatto tornare alla memoria una serata del 17 Agosto del 1982, un concerto epocale allo Stadio Magona di Piombino.

Sono passati quarant’anni dall’esibizione di Miguel Bosé in un palco allestito sotto la curva Tolla, con ragazzini (soprattutto di sesso femminile) in visibilio per un idolo sexy e canoro che scendeva in provincia. Miguel era il re dell’estate 1982, un momento fantastico che seguiva i campionati del mondo vittoriosi in Spagna, a Piombino potevamo ammirare niente meno che il re della Hit Parade, con la sua Bravi ragazzi.

Era una Piombino diversa, era un mondo diverso, c’erano ancora i mecenati, le persone che facevano le cose per passione, come Aulo Giuliani, che lavorava per il bene di Piombino e non voleva apparire. In quel periodo Giuliani, presidente ombra dell’Unione Sportiva Piombino, portò al Magona anche Antonello Venditti (si esibì con un pianoforte bianco, vestito di identico colore e cappello candido dietro la porta davanti al bocciodromo), Riccardo Cocciante (pagato venti milioni di lire con assegno staccato da Giuliani in persona) e Alberto Camerini. La memoria mi fa ricordare in modo più incerto un’esibizione di un giovanissimo Eros Ramazzotti e un’altra di Gianna Nannini.

Gli eventi non sono stati inventati oggi, questo si può dar a intendere solo a chi è privo di memoria storica. Ricorda Gianni Giuliani: “Babbo si faceva affiancare dal Comitato Festeggiamenti, ma i soldi li metteva lui e le vendite dei biglietti coprivano solo in minima parte le spese dei concerti. Tra l’altro gli incassi li lasciava all’Unione Sportiva Piombino, per finanziare la squadra. Non amava apparire e non faceva preferenze di nessun tipo. A me dette i soldi per i biglietti, ma non mi fece saltare la fila per comprarli. Era fatto così”. Era fatto bene, aggiungiamo noi, e non lo ricorderemo mai abbastanza.

Torniamo a Bosé, in una serata estiva del 1982. Ricordo fin dal primo pomeriggio decine di ragazzi stipati davanti al Magona in attesa che il loro idolo arrivasse, al punto che quando giunsero i camion che portavano il materiale per allestire il palco, ebbero difficoltà a entrare dai cancelli dello stadio. Tutto esaurito come per una partita di cartello, forse anche di più, con entusiasmo alle stelle, non appena ebbe inizio il concerto.

Miguel entrò in scena vestito con la classica canottiera bianca e pantaloni sgargianti, cantando un successo dopo l’altro, da Super Super Man a Olympic Games, passando per Vote Johnny 23 e Ti Amerò, per finire con la tanto attesa Bravi Ragazzi. Un’atmosfera fantastica, tanti ragazzini che cantavano a squarciagola e facevano festa, uno stadio bellissimo dal prato verde e le tribune splendenti, un cantante famoso da applaudire, il ricordo d’una grande vittoria ai mondiali. Sono passati quarant’anni, ricordiamo il 1982 come un anno di incredibili emozioni, un simile evento a Piombino era il coronamento del sogno. Miguel Bosé era tra i cantanti più apprezzati dai giovani, Bravi Ragazzi era in testa alle Hit nazionali e internazionali, uno dei brani più ascoltati di tutta l’estate. Un vanto che il cantante spagnolo (anche ottimo attore cinematografico) sia sceso a Piombino, in una location stupenda come lo Stadio Magona, che nel 1982 contava su una capienza di quasi diecimila posti, il miglior luogo cittadino per far esibire cantanti. Se pensiamo a come è stato lasciato in abbandono da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo ci rendiamo conto di aver perso un bene importante, in ogni caso ancora recuperabile per un uso pubblico, non solo calcistico. Erano tempi che il Piombino calcio faceva faville, in città c’erano tre radio private (Radio Piombino Centrale, Radio Costa Etrusca e Radio Centro Mare) e una televisione (Rete Toscana Sud), che seguivano eventi, commentavano partite, informavano sull’attualità. A livello nazionale non c’erano i talent ma tanta gavetta, la musica si ascoltava alla radio e in televisione, la gente affollava i cinema il sabato sera (e non solo), invece di abbonarsi a Netflix.

Il ricordo di una bellissima giornata del 1982, un’altra notte magica di un periodo fantastico, ci fa pensare che vivere con i ricordi (e non di ricordi) aiuterebbe a considerare la possibilità di rimettere in sesto lo Stadio Magona, sia per dignità calcistica (è il tempio dove si sono disputati tre campionati di serie B), sia per renderlo sede di concerti, liberando altre zone della città per usi più consoni.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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