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Politica mercoledì 17 maggio 2017 ore 17:49

"Un fallimento che il Pd continua a coprire"

Massimo Aurioso

Dopo il documento del Pd, Coppola e Aurioso (Udc) chiedono che i nodi arrivino al pettine. "Concentrare gli sforzi su bonifiche e infrastrutture"



PIOMBINO — Il documento presentato dal Partito Democratico della Val di Cornia che mette nero su bianco il loro punto di vista sulla vicenda Aferpi ha generato qualche perplessità sul fronte politico. 

Ad esternarle è l'Udc. "Sinceramente non ci abbiamo capito molto, anzi, oltre ad evidenti contraddizioni, sembra che non vi sia da parte dei dirigenti di quel partito consapevolezza di come stiano realmente le cose. Da un lato ritengono incomprensibili atteggiamenti giustificatori nei confronti di Rebrab, dall’altro continuano a credere nel magnate algerino, sciorinando una serie di dichiarazioni di intenti su ciò che dovrebbe essere fatto, senza rendersi conto che oramai resta ben poco da fare. - hanno commentato in una nota congiunta Luigi Coppola, segretario provinciale Udc Livorno e il coordinatore locale Massimo Aurioso - La produzione di acciaio in questo territorio è terminata con la chiusura dell’altoforno. Che il partito di maggioranza continui a raccontare il contrario, nonostante l’evidenza dei fatti, non è più comprensibile".

"Rebrab non è affidabile, lo stesso ministro Calenda lo ha fatto capire. Nel frattempo hanno perduto di credibilità anche tutti coloro che convintamente sono saliti sul carro del magnate algerino, nonostante oggi in molti ne stiano scendendo. - hanno constatato - Qualcuno in buona fede ha provato ad avanzare dei dubbi su un’operazione che fin dall’inizio è sembrata più politica che imprenditoriale, ma ciò è valso a poco. Le banche hanno perso molti soldi con la Lucchini, oltretutto è finito il tempo dei prestiti politici. Se nessun istituto di credito ha creduto nel progetto Piombino di Rebrab, non si deve essere economisti per capire che non c’è fiducia sulle sue proposte e sul percorso intrapreso". 

"Un fallimento annunciato - secondo i due esponenti Udc - che il Pd continua a cercar di coprire come se quel partito non fosse parte integrante del sistema che di quel fallimento ha le maggiori responsabilità. Ci sarebbe anche da domandarsi che fine abbiano fatto i 50 milioni delle bonifiche che passano da un capitolo all’altro, ma che fino ad oggi non si sono ancora fermati dopo più di 2 anni. Del prolungamento della SS 398, sul quale si è detto molto, ma ancora non vi è traccia concreta dei finanziamenti, al di là dei ciclici proclami".

A questo punto, e dall'Udc lo dicono chiaramente, serve una visione coerente e adeguata del territorio e del suo futuro, ma anche concentrare gli sforzi su bonifiche e infrastrutture "senza le quali anche i soldi spesi nelle banchine portuali diventano una delle tante opere non finite di cui è costellato il nostro Paese. Occorre fare ciò che da più di dieci anni il PD e gli amministratori che ha espresso non hanno fatto, inseguendo continue illusioni irrealizzabili".


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