Lavoro giovedì 17 aprile 2025 ore 11:22
"Basta promesse, i lavoratori non sono pedine"

Usb: "Non staremo a guardare mentre altri decidono sul futuro di Piombino senza coinvolgere chi in questa città ci lavora e ci vive"
PIOMBINO — "Ancora una volta assistiamo a tavoli, annunci, accordi tra grandi gruppi industriali, Liberty Magona, Piombino Logistics, JSW Steel e Metinvest Adria, e istituzioni che parlano di rilancio, investimenti, riconversioni. Ma i lavoratori di Piombino sono stanchi delle chiacchiere". Parole dell'Unione sindacale di base di fronte alle criticità emerse nelle principali industrie siderurgiche cittadine.
"La situazione della Liberty Magona è emblematica: una fabbrica storica, simbolo del territorio, oggi in piena crisi industriale e occupazionale, con linee ferme, volumi produttivi ridotti al minimo e una totale incertezza sul futuro.Azienda e istituzioni tacciono, mentre i lavoratori pagano il prezzo con cassa integrazione, precarietà e angoscia. Nel frattempo, - hanno proseguito - si moltiplicano i proclami di nuovi investimenti, piani industriali mai resi pubblici, e intese tra gruppi privati che lasciano fuori chi conta davvero: i lavoratori e la città di Piombino. Usb dice basta! Non accetteremo operazioni calate dall’alto, fatte sulla pelle dei lavoratori e del territorio.Il progetto Metinvest? Jsw? Gli annunci di milioni di euro? Bene, ma prima dei profitti e delle foto di rito pretendiamo risposte chiare: Quanti posti di lavoro veri verranno creati? Quali contratti verranno applicati? Che fine faranno i lavoratori oggi ancora in attesa di certezze, a partire da quelli di Liberty Magona? Chi controllerà il rispetto delle norme su salute, sicurezza e impatto ambientale?".
"È ora che lo Stato faccia la sua parte. - hanno aggiunto - Serve un intervento pubblico diretto nel polo siderurgico di Piombino. Non possiamo più affidarci alle logiche del mercato e alle promesse dei gruppi industriali privati. Chiediamo con forza che il Governo entri direttamente nelle partite in corso, con una regia pubblica chiara e vincolante, per garantire: la tutela occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti;
investimenti trasparenti e tracciabili; un piano ambientale serio che ponga fine al degrado e alla minaccia per la salute dei cittadini. Non staremo a guardare mentre altri decidono sul futuro di Piombino senza coinvolgere chi in questa città ci lavora e ci vive".
L'Unione sindacale di base a questo punto si è detta pronta a mobilitarsi.
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