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Politica mercoledì 31 maggio 2023 ore 18:45

Caos in consiglio, “non c’è democrazia”

La consigliera Geri (Pd) abbandona l’aula e attacca il presidente del Consiglio comunale Giannellini: “Lega partito dell’arroganza”



PIOMBINO — Caos in Consiglio comunale a Piombino, quando durante la discussione del punto 6 la consigliera del Partito Democratico Bruna Geri ha abbandonato l’aula criticando aspramente i modi del presidente del Consiglio comunale Massimo Giannellini (Lega).

“Durante la discussione degli argomenti all’ordine del giorno, dopo l'esposizione dell'assessore Parodi per la presentazione di una delibera, il Presidente, frettolosamente apre la fase del dibattito che consente ai consiglieri di intervenire e, dopo due chiamate intervallate da un secondo, passa d'imperio alle dichiarazioni di voto incurante della mia richiesta di intervenire. Dopo la presentazione di un assessore, si suppone che un consigliere debba poter fare mente locale, raccogliere le idee per intervenire nel merito dell'argomento, pur avendo una traccia”, ha ricostruito la consigliera Geri.

“In questo Consiglio non c'è democrazia, per questo ho abbandonato l'aula. - ha commentato - Questa mattina, il Presidente del Consiglio Comunale Massimo Giannellini, nell'esercizio delle sue funzioni, ha mostrato tutta la sua antidemocraticità, emersa spesso dall'inizio del mandato. Il Consiglio comunale dovrebbe essere il momento del confronto, tra opposizione e maggioranza, dovrebbe essere l'esempio del più alto esercizio di democrazia. Dal 2019, invece, sempre più spesso, si assiste ad atteggiamenti di imperio, difesi dallo scranno che per qualcuno, probabilmente, rappresenta il potere assoluto".

La consigliera Geri ha chiesto dunque la verifica dei tempi di richiesta di intervento, richiesta non accolta e che ha portato alla reazione di lasciare l’aula.

“Faccio presente che, essendo da poco il Consiglio comunale dotato di impianto informatico, non avrebbe valore la consueta alzata di mano. - ha specificato - Avendo premuto per richiesta intervento, non essendo il Presidente nuovo a questi usi, chiedo la conferma dei tempi di intervento sottolineando la mia richiesta, ricevendo una chiusura totale da parte sua che pretende invece una dichiarazione di voto, assegnandomi cioè, la metà del tempo richiesto. Non ricevendo nessuna apertura rispetto alla mia richiesta da parte di un Presidente che non ha neanche il coraggio di guardare chi lo interpella negli occhi, dopo aver espresso la mia contrarietà a questo atteggiamento, ho lasciato l'aula rifiutandomi di sottostare ad un gioco delle parti dove l'arbitro vuole interpretare anche il ruolo di attaccante. - ha commentato Geri - L'atto in sé potrebbe sembrare una semplice formalità ma non può essere tollerato senza denunciare un vero e proprio abuso di potere. Se i consiglieri non possono parlare in consiglio Comunale, quando possono o devono farlo?”.

“I Consigli comunali sono diventati una semplice pratica burocratica da smaltire il prima possibile in modo da permettere alla giunta di organizzare spettacoli e piazzare giostre nel paese che ormai è diventato solo balocchi. - ha attaccato - Censurare un consigliere di opposizione è un atto gravissimo. Il Presidente ha sbagliato e con lui il sindaco presente e i consiglieri di maggioranza che non hanno neanche provato ad intervenire per difendere il sacrosanto diritto di esercizio democratico arroccandosi alle mere formalità”.

Infine l’invito a guardare lo streaming per poter giudicare l’atteggiamento.


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