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Attualità lunedì 23 marzo 2020 ore 14:12

Covid-19, invocato lo stop per i metalmeccanici

Alcune aziende vogliono continuare a svolgere la propria attività. I sindacati: "Cassa integrazione o prosecuzione dello sciopero"



PIOMBINO — Dopo gli annunci del Governo sulla necessità di chiudere tutte le attività non essenziali per il Paese per contrastare la diffusione del coronavirus, Fim, Fiom e Uilm provinciali hanno scritto al Prefetto, al Presidente della Regione Toscana e al sindaco di Piombino.

"Alcune aziende metalmeccaniche del comprensorio piombinese stanno tentando, previo una comunicazione al Prefetto, di potere continuare a svolgere la propria attività. - hanno fatto sapere - Come Fim, Fiom e Uilm provinciali riteniamo che tali imprese non svolgono un’attività essenziale, né svolgono un’attività funzionale ad assicurare la continuità della filiera, né svolgono attività per servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali. Ci sembrano richieste pretestuose per cercare tra le maglie del DPCM delle soluzioni per la prosecuzione della propria attività imprenditoriale, scelta che non condividiamo perché adesso la priorità è la salute di tutti i cittadini". 

I sindacati si sono detti pronti a discutere di qualunque produzione possa essere davvero utile per il bene del nostro Paese e a confrontarsi quotidianamente con tutte le aziende, "chiediamo di intervenire e rigettare, quelle che a noi risultano richieste pretestuose, vere e proprie cambiali in bianco da parte di alcuni datori di lavoro".

"Riteniamo questo sia il momento di fermarsi per potere ripartire sani e prima possibile. - e hanno concluso - In attesa di un necessario riscontro non permetteremo di rischiare la salute e il propagarsi del contagio tra i cittadini della Provincia di Livorno per attività che riteniamo non essenziali, quindi proseguiamo con la richiesta alle aziende di aprire la Cassa integrazione per Covid-19 ed in caso di risposta negativa prosecuzione dello sciopero".

Qui sotto riportiamo la lettera integrale.

Egregio Sig. Prefetto,
come Fim-Fiom-Uilm Provinciali siamo a scriverLe questa nostra lettera con carattere di urgenza.

In queste difficili giornate di grave emergenza che ha colpito l'Italia ed anche la nostra Provincia, stiamo tutti facendo il massimo per affrontarla e per tutelare la salute non solo dei lavoratori metalmeccanici ma di tutti i Cittadini.

Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in diretta nazionale ha annunciato l’ulteriore stretta al precedente DPCM con la chiusura di tutte le attività non essenziali per il Paese, per contrastare la diffusione del virus.

In data 22 Marzo 2020 è stato firmato un nuovo DPCM con le ulteriori restrizioni con allegata lista di tutte le attività strettamente essenziali che dovranno proseguire il lavoro.

Abbiamo appreso che alcune Aziende del Comprensorio Piombinese di attività metalmeccaniche, stanno tentando di utilizzare il Punto D del DPCM, che previo una comunicazione al Prefetto, ritengono di aver ottemperato ad una responsabilità morale di potere continuare a svolgere la propria attività, delocalizzando le loro responsabilità.

Come saprà a livello Regionale e Nazionale così come sta avvenendo in molte altre zone d'Italia, la preoccupazione e le incertezze dei lavoratori dovute anche al ritardo con cui è stato firmato il DPCM ci ha visto chiedere alle aziende metalmeccaniche di fermarsi nelle giornate del 23 e 24 Marzo utilizzando gli strumenti contrattuali e in caso di indisponibilità delle aziende coprendo i lavoratori con uno sciopero provinciale per tutte le suddette giornate.

Fim-Fiom-Uilm Provinciali ritengono che tali imprese non siano ricomprese nell’elenco di codici ATECO che consenta la prosecuzione fino al 3 aprile delle loro attività, pertanto siamo a chiederLe un suo autorevole intervento in merito.

Nello specifico non riteniamo che le aziende Tenaris Dalmine, Jsw Steel Italy, Piombino Logistics, GSI, Liberty Magona, così come tutte le altre aziende metalmeccaniche, svolgano un’attività essenziale, in questo momento di emergenza sanitaria mondiale, per il Paese Italia, né che tali aziende svolgano un’attività funzionale ad assicurare la continuità della filiera delle attività dell'allegato 1 del DPCM, né che effettivamente svolgano attività per servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali.

Le richieste di tali Aziende, ovviamente legittime, ci sembrano pretestuose per cercare tra le maglie del DPCM delle soluzioni per la prosecuzione della propria attività imprenditoriale, che dal nostro punto di vista, in rappresentanza di migliaia di lavoratori metalmeccanici, riteniamo non responsabilmente condivisibili; Considerato il momento cruciale in cui tutti siamo chiamati ad affrontare una pandemia, dove la priorità è la salute di tutti i cittadini.

In coscienza siamo pronti a discutere di qualunque produzione possa essere davvero utile per il bene del nostro Paese, così come di ogni emergenza indifferibile, siamo disponibili a confrontarci quotidianamente, come abbiamo sempre fatto, con tutte le Aziende, ma Le chiediamo di intervenire e rigettare, quelle che a noi risultano richieste pretestuose, vere e proprie cambiali in bianco da parte di alcuni Datori di Lavoro.

Ci teniamo a farLe presente, cosa da non sottovalutare, che in alcune realtà industriali della Provincia già si sono verificati dei casi di positività al Covid-19 e stiamo proprio in queste ore verificando notizie riguardo un possibile contagio nello stabilimento più grande del Comprensorio, contattando Azienda, Asl e Sindaco di Piombino per le necessarie verifiche e misure da prendere.

Riteniamo questo sia il momento di fermarsi per potere ripartire sani e prima possibile.

Certi del suo pronto interessamento, come più volte ha dimostrato di fare, attendiamo un suo riscontro e fino ad un suo pronunciamento non permetteremo di rischiare la salute e il propagarsi del contagio tra i cittadini della Provincia di Livorno per attività che riteniamo non essenziali, riconfermando la richiesta di aprire la Cassa integrazione per Covid-19 per le suddette Aziende e in caso in caso di risposta negativa con la prosecuzione dello sciopero.

FIM FIOM UILM Provinciali


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