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Attualità martedì 12 agosto 2025 ore 11:24
Costole rotte, disavventura al pronto soccorso

La Fnp/Cisl Livorno ripercorre l'accaduto di un loro iscritto. Una serata sfortunata che si aggiunge ai problemi atavici della sanità
PIOMBINO — La Fnp/Cisl Livorno ha denunciato un episodio capitato ad un loro iscritto nei giorni scorsi al pronto soccorso di Villamarina a Piombino. Riportiamo la lettera integralmente.
"Il nostro amico che purtroppo soffre già di patologie invalidanti, qualche giorno fa muovendosi per casa ha avuto una vertigine ed è caduto a terra, quando si e ripreso non riusciva a rialzarsi ed essendo momentaneamente solo in casa ha dovuto attendere l'arrivo della moglie. La signora vista la situazione, dopo averlo aiutato a rialzarsi, ha chiamato il medico di famiglia che diagnosticando una probabile frattura alla cassa toracica, ha chiesto l'intervento dell'ambulanza.
L'infermiera dell'ambulanza dopo aver controllato la pressione ed effettuato un elettrocardiogramma ha accompagnato il nostro amico al pronto soccorso di Villa Marina con ingresso nello stesso alle ore 18,15 sua moglie lo ha potuto vedere di sfuggita solo verso le 19,00. Nel frattempo il paziente lamentandosi per il dolore cercava di spiegare al personale che lui, l’anno passato, presso l'ospedale di Cisanello era stato sottoposto ad un intervento al femore con l'inserimento di tre chiodi e chiedeva di controllare se eventualmente la caduta avesse avuto effetti negativi sullo stesso. Qui iniziano le dolenti note perchè una OSS invece di tranquillizzare il paziente gli ha detto: allora perchè non ha preso un'ambulanza a pagamento e non è andato a Pisa?
Intanto il tempo passava, alle ore 21 si è affacciata una operatrice che cercava un familiare del paziente, la moglie spiegandole che il paziente è un grande invalido ed ha un’età avanzata, sperava di poterlo vedere ma l'operatrice le ha chiesto solo il numero del cellulare dicendo che sarebbe stato visitato e che le avrebbero fatto sapere, ma lei non poteva entrare. Poco dopo è uscita una infermiera ed alla richiesta di notizie le viene risposto che loro non ne sapevano niente.
Alle ore 23,15 il Nostro paziente ha chiamato al cellulare la moglie dicendo che gli avevano fatto le radiografie.
Alle ore 23,45 la dottoressa responsabile con un atteggiamento discutibile ha spiegato che il paziente aveva due costole fratturate che sarebbe stato dimesso con una prognosi di quattro giorni e che necessitava di una radiografia di controllo dopo un mese. La moglie ha chiesto se fosse disponibile una ambulanza per riportarlo a casa e se avesse dovuto variare l’uso dei farmaci che influiscono sulla pressione, riguardo i farmaci risposta vaga, per quanto riguarda l'ambulanza viene informata che, per le dimissioni notturne non ce sono e bisogna attendere sopra la barella la mattina intorno alle ore 9.00.
A questo punto la signora, non avendo cuore di lasciare il marito sopra ad una barella fino alla mattina successiva, chiede in prestito una sedia a rotelle e se, mentre si organizzava andando a prendere la sua macchina, potevano medicare il gomito del marito che stava sanguinando, risposta: “qui siamo in due mica in trenta”.
Risultato che l'escoriazione l'ha medicata la signora quando sono tornati a casa.
Ottenuta in prestito la sedia a rotelle, come ultima cortesia ha chiesto al personale presente se potevano accompagnare il marito all’entrata dove poteva arrivare con la macchina, certa che lo avrebbero vigilato è andata a prendere l’auto, quando è arrivata davanti all’ingresso del pronto soccorso lo ha trovato da solo in dolorante attesa.
Anche il rientro a casa è stato un’odissea, la sedia ospedaliera non entrava nell’ascensore, la signora ha “parcheggiato” il marito fuori (era notte inoltrata), è salita in casa, ha messo una sedia in ascensore, è scesa, lo ha spostato e finalmente è riuscita a rientrare. Dopo averlo sistemato ha riportato la sedia a rotelle all'ospedale.
Dal racconto della signora si capisce che il suo rammarico non è dovuto all’accaduto, ma alla mancanza di empatia, di umanità e di rispetto che qualsiasi operatore sanitario dovrebbe avere verso una persona malata. Non vorremmo che, visti i continui tagli e ridimensionamenti della sanità, qualcuno scaricasse le proprie frustrazioni nei confronti dei più deboli che hanno solo la colpa di avere dei problemi di salute, perchè essere dipendenti del servizio sanitario è una scelta personale, mentre sentirsi male o avere un incidente non è certo una libera scelta.
Forse i nostri amici avranno avuto sfortuna nella loro avventura al pronto soccorso ma a noi piace pensare che una persona, sia questa giovane od anziana, quando ha bisogno di curarsi, nonostante gli atavici problemi della sanità, abbia un trattamento consono da parte di coloro che se ne dovrebbero prendere cura".
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