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Politica sabato 22 novembre 2025 ore 12:29
"La città non si tutela con la repressione"

Sinistra Italiana - Avs: "Il sindaco Ferrari ripropone una ricetta fallita sperando che, per magia, da noi funzioni"
PIOMBINO — "L’ordinanza firmata dal sindaco di destra di Piombino è l’ennesima conferma di un approccio miope, propagandistico e totalmente scollegato dalle reali cause del disagio che la città sta vivendo". Così Sinistra Italiana - Avs ha commentato l'ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferrari che vieta vendita di bevande alcoliche in diverse aree del centro cittadino.
"Leggendo il comunicato della Lega avevamo già intuito che la maggioranza non avesse compreso la portata del problema. Ma con questa ordinanza abbiamo la certezza che non abbia neppure compreso la soluzione. - hanno proseguito - Prima negano un tavolo partecipato votato dal Consiglio Comunale, fatto grave di per sé, perché significa disconoscere un mandato democratico e un impegno assegnato alla Giunta, e poi pretendono di sostituire mesi di ritardi e inerzia con un divieto spot di trenta giorni, come se bastasse chiudere qualche alimentare e proibire una birra per restituire sicurezza alla città. È una scorciatoia che non funziona, e l’esperienza di molti altri comuni lo dimostra".
"Misure come queste sono state già adottate in varie città italiane negli ultimi dieci anni, da Firenze a Torino, da Verona a Trieste, e hanno prodotto sempre gli stessi risultati, cioè lo spostamento, non riduzione, dei fenomeni con i consumatori che semplicemente si spostano in zone non coperte dal divieto penalizzando al contempo le piccole attività, che vedono ridursi gli incassi senza alcun beneficio reale sulla sicurezza, e aumentando il lavoro repressivo per le forze dell’ordine senza migliorare la qualità della vita nelle aree interessate, come hanno più volte evidenziato anche diverse associazioni di categoria in vari report sul tema. A Roma, ad esempio, lo stesso tipo di ordinanza nei rioni del centro storico ha portato a zero risultati sul 'degrado' ma ha fatto crollare gli incassi degli alimentari notturni. A Torino, le restrizioni sul vetro e sull’asporto hanno semplicemente spostato il problema nei parchi circostanti. Piombino non farà eccezione: il sindaco ripropone una ricetta fallita sperando che, per magia, da noi funzioni".
Secondo Sinistra Italiana chi vuole bere lo farà comunque, come anche chi genera episodi di violenza o microcriminalità, continuerà a farlo anche da sobrio. "Siamo di fronte a una misura simbolica, non utile", hanno commentato.
"La città non si tutela con la repressione ma con la prevenzione: il sindaco sembra non voler capire che la sicurezza non è uno slogan, e non si ottiene chiudendo negozi o vietando bottiglie a macchia di leopardo. - hanno evidenziato - Si costruisce con educazione, prevenzione, soprattutto tra i più giovani, e presenza dei corpi intermedi, come scuole, associazioni, operatori sociali. Si costruisce creando luoghi di aggregazione, oggi ridotti all’osso in una città che negli anni è stata svuotata di opportunità e restituendo vita agli spazi pubblici, non desertificati dalle chiusure anticipate o dall’ossessione dell’ordine. Una città viva è una città più sicura. Una città chiusa, repressa e militarizzata è semplicemente una città più buia".
"Dopo mesi di episodi gravi, ci aspettavamo una risposta seria, strutturale, pensata con la città. Invece l’amministrazione si limita a un divieto temporaneo, che durerà un mese e non cambierà nulla, se non peggiorare il lavoro di chi nel centro cittadino vive e lavora da anni. Se questa è la soluzione che l’assessore Ceccarelli e il sindaco hanno saputo partorire dopo settimane di silenzio, allora sì: preferivamo quando rimanevano in silenzio. La destra come sempre vuole spostare l'attenzione dalle sue mancanze accusando i più deboli o riducendo tutto a questione di ordine pubblico, peraltro da 3 anni gestito da un ministro dell'Interno leghista", hanno concluso.
Sinistra Italiana - AVS ha infine annunciato che continuerà il suo percorso di analisi e ricerca sul tema del disagio giovanile e della microcriminalità partito dopo l'assemblea pubblica, e lo farà coinvolgendo tutti gli attori educativi e sociali della città, inclusi soprattutto i ragazzi.
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