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Attualità lunedì 29 novembre 2021 ore 18:04

Gli amici della biblioteca bocciano Rifondazione

Le proposte contenute all'interno del Piano regolatore della Cultura per la biblioteca, l'archivio e il polo culturale sono state stroncate



PIOMBINO — Se da un lato viene letta positivamente l'elaborazione di un Piano regolatore della Cultura, per gli amici della biblioteca le proposte di Rifondazione Comunista non sono del tutto convincenti.

"Secondo quanto affermato dai rappresentanti del circolo locale di Rifondazione Comunista, il Polo culturale di piazza Manzoni deve essere interamente dedicato agli archivi: quello del Comune, che ha già una sua bella sede, insieme a quello delle acciaierie. Si verrebbe così a creare un istituto grande più o meno come un medio Archivio di Stato, in un luogo dove c’è da dire che allo stato attuale i fruitori di questa istituzione sono davvero pochi, dato che la consultazione dei documenti non è semplice come quella dei libri, richiede nozioni specialistiche, studi approfonditi e molto tempo, di cui oggi purtroppo c’è carenza ovunque, anche nelle grandi città, tanto più a Piombino. - hanno evidenziato in una nota gli amici della biblioteca - Infatti tutti gli archivi sono attualmente in grave crisi anche di utenti e risorse. L’archivio comunale di questa città è uno dei pochissimi aperti al pubblico in Toscana ed è senz’altro da valorizzare. In genere, invece, per motivi di budget, questi fondi documentari sono annessi alla biblioteca locale, quando non siano stati versati all’Archivio di Stato della provincia, che ha per legge almeno più mezzi atti a garantirne una buona conservazione rispetto ai comuni. Attualmente l’archivio di Piombino è gestito in pratica da una sola archivista con contratto in scadenza: si ha un’idea di quante altre persone il Comune dovrebbe assumere per tenere in piedi questo Polo archivistico? Non è un particolare secondario, a cui bisognerebbe dare una risposta, come alla riprogettazione degli spazi nell’edificio, a meno che lo non si voglia rendere un deposito chiuso".

A proposito di biblioteca e all'idea di Rifondazione di spostarla nel grande edificio della ex Pretura, "indubbiamente lì lo spazio non manca, anche se c’è il piccolo particolare della presenza di una palestra, della Università della terza età e, soprattutto, di un ufficio statale di notevole peso, come l’Agenzia delle entrate, che non si sposta certo a piacimento. - hanno commentato - Tutto questo per non parlare dei tempi di progettazione e realizzazione, dopo quelli lunghissimi e travagliati del Polo. Piombino ha dimostrato di non essere efficiente in questi iter e, con questo ribaltamento di prospettive, ammesso che la proposta abbia seguito, rischiamo fortemente di non vedere portato a termine un bel niente".

"Quanto alla tempistica della proposta, non appare casuale: - hanno aggiunto - dopo anni di dibattiti e contestazioni, una partecipata raccolta di firme, un autorevole intervento della Soprintendenza toscana e soprattutto l’approvazione in corso di finanziamenti regionali e statali per il completamento del Polo culturale, a patto di trasferirvi la biblioteca, ora ci sarebbe la concreta possibilità per l’amministrazione comunale di completare l’opera, terzo lotto compreso. In questo contesto che senso ha la proposta di Rifondazione? A dire il vero appare più come un tentativo di affossare questa operazione piuttosto che una spinta al suo sospirato completamento".

Altri interrogativi arrivano in merito alla condivisione del progetto e a chi ha partecipato alla stesura e su quella che per gli amici della biblioteca viene considerata la panacea per ogni problema, ovvero i fondi europei. In definitiva, per gli amici della biblioteca bisogna spingere per concludere tutti i lotti previste per la totale valorizzazione del Polo culturale.


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