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Politica venerdì 18 settembre 2020 ore 07:00

"Hanno trasformato la variante in una bandiera"

I consiglieri 5 Stelle Pasquinelli e Orlandini

" Noi l'ipotesi di variante l'abbiamo sempre e coerentemente rifiutata", il Movimento 5 Stelle ha spiegato il perché del no in Consiglio comunale



PIOMBINO — Il Movimento 5 Stelle in una nota ha spiegato le ragioni del suo no alla Variante Rimateria: "Le bandiere in politica sono importanti, ma solo quando rappresentano ideologie, strategie ed indirizzi programmatici. La variante Rimateria non fa parte di questa fattispecie: una variante al Regolamento Urbanistico è un atto amministrativo e come tale va valutato nel merito, con i suoi risvolti, le sue conseguenze e valutando la corrispondenza agli obiettivi strategici".

"Purtroppo la narrazione elettorale ha trasformato un atto amministrativo in una bandiera, ha polarizzato la discussione facendo diventare tutto bianco o nero, dando alla variante il significato politico di pro o contro il raddoppio dei volumi di discarica. - hanno aggiunto - L'ambito amministrativo, come del resto quasi tutto nella vita, è fatto di scale di grigi e senza un'analisi di dettaglio dei contenuti e dei contorni normativi di questo atto non si può valutarne serenamente la portata. Ciò che rimane è solo la coltivazione del consenso. La narrazione politica porta la Regione a dire di aver risolto il problema discarica limitando i conferimenti ai soli rifiuti derivanti dalla bonifica del Sin ed alle scorie siderurgiche, ma questa narrazione non risponde a verità. Rimateria ha formalmente chiesto all'Agenzia del Demanio di cambiare i termini di concessione e poter accogliere nella LI53 e sul rialzo della ex-Lucchini rifiuti speciali di altre tipologie, alla luce di questo può chiedere di modificare le prescrizioni contenute nella Via in sede di domanda di Aia: dunque niente è scritto nella pietra, tutto è in divenire e tutto può cambiare semplicemente perché la legge lo prevede. La delibera che trasforma Colmata in centro abitato è già stata impugnata di fronte al Tar della Toscana da Rimateria e non si possono prevedere gli esiti di tale impugnazione, eppure questo atto lo abbiamo condiviso e faceva parte del nostro programma, anche se ci saremmo aspettati più coraggio nell'estendere il centro abitato fino alla località Terre Rosse. Qualsiasi atto amministrativo può essere impugnato di fronte al Tar e l'unica discriminate è quella di avere un legittimo interesse a farlo. Stesso ragionamento deve essere applicato alla variante Rimateria, tale atto non può mettere la parola fine sul raddoppio dei volumi di discarica, in compenso, apre ad un'altra situazione di aleatorietà che però contempla la possibilità, che definiamo non nulla, di default del Comune di Piombino per effetto della legittima richiesta di indennizzo intentata da Navarra Spa, alla quale si aggiungerà quella di UniRecuperi spa. Ipotesi avvalorata dal parere di regolarità contabile del dirigente del settore finanze e dalle dimissioni dell'assessore al Bilancio".

"Proviamo per un attimo a spogliarci delle casacche e ad ammettere che con l'approvazione di questo atto si è esposto il Comune al rischio di commissariamento, proviamo ad immaginare l'azzeramento della spesa sociale (contributi affitti, contributi per lo studio e ad associazioni di volontariato), proviamo ad immaginare l'azzeramento di qualsiasi forma di aiuto alle imprese (il comune di Piombino ha potuto abbattere la tari alle attività produttive attingendo a 260mila euro di risorse di bilancio), proviamo ad immaginare l'azzeramento di qualsiasi attività non strettamente necessaria, proviamo ad immaginare il danno ambientale derivante da un improvviso stop alla gestione della discarica ed ora proviamo a valutare il fatto che il Comune si accollerà questo rischio senza avere la minima certezza di aver deliberato la parola fine sull'ipotesi di raddoppio dei volumi di discarica. Tutto ciò avviene solamente perché, nella spasmodica ricerca del consenso, la maggioranza ha trasformato la variante in una bandiera, in una promessa elettorale dalla quale non hanno saputo recedere. - e hanno concluso - Noi l'ipotesi di variante l'abbiamo sempre e coerentemente rifiutata, anche quando ci avrebbe portato del facile consenso, abbiamo sempre detto che un intervento di natura urbanistica si sarebbe potuto fare solo attraverso i nuovi strumenti urbanistici generali: il Piano Strutturale d'Area ed il piano Operativo, che invece sono sempre in alto mare, non attraverso interventi puntuali, come la variante, in quanto difficilmente difendibili di fronte a ricorsi. C'è la politica fatta di ricerca del consenso e c'è la politica fatta con coscienza e coerenza, noi preferiamo la seconda anche quando è difficile da far comprendere".


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