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Politica lunedì 01 febbraio 2016 ore 12:36

La città delle sfide e delle attese

Aferpi, 398 e bonifiche ne sono gli esempi. A riconoscerlo anche la direzione dell'Unione comunale che stila un documento di richieste urgenti



PIOMBINO — A che punto è il progetto di reindustrializzazione a Piombino? Il Partito Democratico della Val di Cornia durante la direzione dell’Unione comunale ha fatto il punto.

“Dopo i tormentati passaggi che hanno attraversato il gruppo dirigente Aferpi e i ritardi accumulati, la proprietà oggi è chiamata a concretizzare definitivamente il suo impegno su Piombino”, così si esordisce nel documento Pd ricalcando gli umori di una città in stand by.

Ma Aferpi non è l’unica questione aperta, sono tanti infatti i nodi da sciogliere. Parliamo della 398, ritenuta dallo stesso ministro Federica Guidi una priorità politica del Mit e del Governo; la realizzazione rappresenterebbe la definitiva risoluzione di un gap infrastrutturale che mutila il territorio sia dal punto di vista turistico che economico. “Proponiamo di affidare all’Autorità portuale (che è già entrata in possesso del progetto Sat) il ruolo di stazione appaltante – interviene il Pd locale – e di reperire risorse pubbliche certe per finanziarne la realizzazione. Si tratta dell’ultimo sforzo che chiediamo di compiere a Governo e Regione”.

Sulle bonifiche il discorso è lo stesso: i tempi troppo lunghi. “Occorre accelerare i tempi anche per le bonifiche di competenza pubblica, - spiegano - per questo chiediamo al presidente della giunta regionale, nonché commissario per l’attuazione dell’AdP, e titolare della convenzione con Invitalia, di convocare il comitato esecutivo al fine di monitorare lo stato d’avanzamento dei progetti di bonifica previsti dallo stesso AdP e per i quali sono stati stanziati 50 milioni”.

L’unica cosa che al momento può considerarsi avviata concretamente è il piano di erogazione del Tfr per i lavoratori Aferpi e Lucchini in amministrazione straordinaria. Anche in questo caso il Pd chiede “di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono la liquidazione del TFR con il massimo impegno da parte di INPS, Amministrazione straordinaria e ministero del Lavoro”.

Insomma, è arrivato il momento che l’azienda e il suo gruppo dirigente presentino un vero e proprio masterplan corredato dal cronoprogramma relativo agli investimenti sui nuovi impianti. “Da una parte vi è l’esigenza di dare certezze a lavoratori e imprese rispetto ai tempi e alla capacità di Aferpi di tornare a colare acciaio, - commentano - dall’altra vi è l’esigenza di conoscere il dettagliato piano industriale aggiornato e supportato da planimetrie che rappresenta per noi un tassello importante del più grande processo di trasformazione che interessi il territorio da molto tempo a questa parte”.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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