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Politica venerdì 24 novembre 2017 ore 10:12

Fabbrica e territorio, ora è tutto da rifare

Il coordinamento delle liste civiche della Val di Cornia coglie la palla al balzo: "Le proposte ci sono, ma le istituzioni tacciono"



PIOMBINO — "Il Ministro Calenda ha finalmente preso atto del totale fallimento del Piano Aferpi e disposto la risoluzione del contratto. Ora sembra scontato per tutti, anche per coloro che quel piano hanno firmato e sostenuto oltre ogni evidenza. Per constatare il fallimento non si doveva arrivare alla fine del 2017, ma nessuno lo ha fatto prima. Anzi, chiunque si sia azzardato a mettere in dubbio quel piano ha ricevuto pesanti strali di disfattismo ideologico".

Non usa mezzi termini il coordinamento delle liste civiche della Val di Cornia (Un'altra Piombino, Comune dei Cittadini, Assemblea Sanvincenzina e Assemblea Popolare) nel commentare l'epilogo della vicenda Aferpi (leggi l'articolo correlato)

"Il Comune tirò diritto, respingendo tutto con la motivazione che non si dovevano dare alibi a Cevital. - hanno detto in una nota - Aggiungiamo noi: alibi per un piano dannoso. Di quel piano era infatti condivisibile solo l’obiettivo di circoscrivere l’industria siderurgica nella macroarea nord, ma non l’utilizzo previsto per le dismesse aree a caldo racchiuse tra la città e il porto. Quei territori sono una risorsa fondamentale. Accettare che centinaia di ettari di terreno potessero essere utilizzati interamente da Cevital per trattare prodotti agricoli provenienti dall’Africa e per attività logistiche portuali equivaleva a svendere il futuro, per di più per proposte non credibili". 

Per le liste serviva e serve una visione più avanzata. "Le idee ci sono, le liste civiche le hanno formulate e continuano a chiedere che vengano prese in considerazione e verificate. - hanno aggiunto - E' necessario ammettere che la Variante urbanistica Aferpi non esiste più ed è doveroso avviare con urgenza una nuova stagione di pianificazione pubblica con la partecipazione di tutti i Comuni della Val di Cornia e della stessa Regione Toscana. Non sono più ammissibili progetti improvvisati".

Dito puntato contro le maggioranze che hanno governato fino adesso, per le liste sorde verso qualsiasi proposta alternativa.


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