Usb invita al presidio organizzato per venerdì presso il Piazzale Premuda e chiede ai portuali di prendere una posizione
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Attualità giovedì 31 luglio 2025 ore 14:06
"Piombino non può essere complice della guerra"
Usb invita al presidio organizzato per venerdì presso il Piazzale Premuda e chiede ai portuali di prendere una posizione
PIOMBINO — Dal 25 Luglio la nave Ro.Ro Cargo Severine si trova in rada davanti al porto di Piombino. Parliamo di una nave battente bandiera maltese che opera per conto del Ministero della Difesa Italiano.
"Nella giornata del primo Agosto, ormeggerà all’approdo turistico molo Batteria per caricare materiale bellico tra cui, con molta probabilità, anche alcuni contenitori di esplosivo diretti nei paesi baltici. - ha fatto sapere Usb - Ancora una volta il porto di Piombino, già occupato da un enorme impianto di rigassificazione GNL, sarà interessato da movimentazione di materiale bellico. In questo momento davanti allo scalo Toscano si trova anche la GasLog Italy, nave carica di GNL proveniente dal Venture Global Plaquemines LNG Terminal negli Stati Uniti. Mai come in questo caso abbiamo la dimostrazione plastica della sudditanza del nostro paese nei confronti del Governo americano e della Nato".
"Traffico di gas e armi nella colonia Toscana mentre migliaia di cittadini e turisti si dirigono verso le isole dell’arcipelago. - hanno commentato - Mentre migliaia di residenti e lavoratori sono esposti quotidianamente ad enormi rischi e le ristrutturazioni industriali lasciano il deserto dietro di sé, multinazionali come Snam, ENI, Snam fanno affari d’oro sulla nostra pelle. Piombino non può e deve essere complice della guerra".
Come hanno fatto sapere, Usb ha già inviato una denuncia agli organi competenti (Capitaneria e Autorità Portuale) ed invita i propri iscritti a partecipare al presidio previsto per venerdì alle ore 17,30 presso il Piazzale Premuda. Invitiamo i lavoratori portuali di Piombino a seguire l’esempio dei lavoratori di Genova e Livorno e intraprendere un percorso contro il traffico di armi rifiutandosi di essere complici della guerra.
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