"Piombino non può diventare hub delle armi"

il gruppo delle Donne in nero invitano i lavoratori portuali a scioperare per rimandare indietro queste navi

PIOMBINO — A distanza di meno di un mese dall’arrivo della nave ro-ro Severine, arriverà in porto la nave gemella Capucine, attesa a Piombino il 27 Agosto.

"Questa tipologia di navi effettua continui carichi e scarichi di strumentazione bellica. - hanno evidenziato il gruppo delle Donne in nero a Piombino - Sappiamo che dichiarando sciopero gli operatori portuali possono rimandare indietro queste navi, senza subire alcuna conseguenza legale. A Livorno e Genova lo stanno facendo regolarmente. Maneggiare armi e strumenti bellici rende complici della logica di guerra in cui l’Europa si è inserita. Come abbiamo già scritto, il coinvolgimento militare del nostro territorio, ci rende parte attiva di questa logica".

"Il recente carico portato dalla Severine è arrivato fino in Estonia: un Paese in cui alcuni ministri spingono verso il riarmo e si dichiarano favorevoli ad un accesso semplificato dell’uso di armi da fuoco per i propri concittadini. - hanno spiegato dal gruppo locale - Il porto di Piombino non può diventare un HUB delle armi. Torniamo a fare appello agli operatori portuali e a tutti le maestranze portuali affinché navi di questo tipo non trovino braccia disposte a lavorare per loro, non solo per la tutela della pace, ma anche per la sicurezza di tutti e come incentivo alla pacificazione del commercio internazionale".

Intanto in programma per mercoledì dalle 10 alle 11 è in programma un presidio presso il piazzale Premuda a Piombino. Prosegue in città fino al 24 Agosto la Tenda della Pace aperta dalle 18 alle 22 promossa dalla Rete Solidale e Antirazzista e dall'Associazione Islamica Arrahma di Piombino.

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