Discarica, "scelte solo per mantenere consenso"

I gruppi Pd e Anna per Piombino replicano: "Campagna elettorale iniziata dal sindaco Ferrari né più né meno come quattro anni fa"

PIOMBINO — "Leggiamo con stupore i commenti di Alleanza per Piombino, in merito alla campagna elettorale che, a loro giudizio, le forze di opposizione sarebbero pronte ad affrontare sulla questione Rinascenza Toscana. A dire il vero a noi pare il contrario, ovvero che sembra già iniziata dal sindaco Ferrari né più né meno come quattro anni fa, ovvero sulla discarica! Il sindaco ovviamente deve oscurare il suo totale fallimento in merito allo sviluppo economico di questo territorio che è rimasto al palo, anzi è peggiorato rispetto a quattro anni fa".

Così Pd e Anna per Piombino hanno replicato ad Alleanza per Piombino commentando le posizioni del sindaco Francesco Ferrari sulla questione della discarica Rimateria.

"Assistiamo alle demolizioni degli impianti ex Lucchini senza avere la minima prospettiva di rilancio del sito siderurgico, siamo ancora fermi con il piano strutturale, principale strumento di pianificazione territoriale, non c’è un progetto significativo nell’ambito dell’energia, si affrontato le tematiche complesse a suon di costosi ricorsi al Tar piuttosto che lavorare con gli Enti superiori. - hanno proseguito - Rispetto alla discarica rivendica le sue azioni che di fatto hanno fatto fallire un’azienda partecipata, con una variante urbanistica che di fatto sarà irrealizzabile e non producendo alcun risultato in merito alle bonifiche. Addirittura ha votato contro alla conferenza dei servizi dove si prevedevano risorse per la messa in sicurezza della falda, tanto per non farsi mancare niente! Tutto questo non certo per la risoluzione dei problemi che per questa città sono complessi, ma solo per mantenere il consenso".

"In merito alla commissione d’inchiesta su Asiu/Rimateria, come sempre in maniera scorretta e mistificando la realtà, si prova ad addossare le responsabilità di una mancata condivisione delle conclusioni alle minoranze, quando in realtà è stata la maggioranza a non voler ricercare il minimo comun denominatore. - hanno concluso - D’altronde, come prevedibile, anche questo sarà motivo di strumentalizzazione e di campagna elettorale".

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