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Lavoro mercoledì 19 settembre 2018 ore 18:14

Progetto Jindal, o da Di Maio o in piazza

I sindacati si dicono già pronti a mobilitarsi in assenza di una convocazione al Ministero del Lavoro. Il nodo è quello degli ammortizzatori



PIOMBINO — Una nuova nota di Fim, Fiom e Uilm per aggiornare sugli sviluppi all'interno dello stabilimento siderurgico piombinese ancien vista dell'arrivo di una seconda nave di semiprodotto.

"Pur valutando positivamente il progetto del nuovo imprenditore che dovrà essere monitorato costantemente per garantire non solo la prevista ripartenza dei tre treni di laminazione ma anche il ritorno nel più breve tempo possibile a produrre acciaio ed i previsti smantellamenti per la liberazione di aree da destinare alla necessaria diversificazione, restiamo comunque prudenti e allo stesso tempo preoccupati per come saranno gestiti i prossimi anni", queste le parole dei sindacati esternate in una nota. Preoccupazione che da giorni segnalano a suon di comunicati.

"Piombino e il nostro comprensorio hanno fame di lavoro, ma visti i ritardi per lo sviluppo di nuove attività del porto e della partenza di infrastrutture ferroviarie e stradali, sappiamo che il progetto Jindal avrà bisogno di anni per potere realizzarsi in toto e proprio per questi motivi c'è la necessità per ancora molti anni di ammortizzatori sociali".

E proprio per questo che tornano a sottolineare come in questa fase sia importante un incontro con il ministro Luigi Di Maio per "richiedere la proroga dell'attuale Decreto Ministeriale che garantisce la Cassa Integrazione Speciale per i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics fino a Dicembre del 2018 ed interventi speciali per i lavoratori dell'indotto che hanno terminato ogni forma di sostegno al reddito".

"Sappiamo che l'azienda si è attivata con la Regione Toscana, - hanno aggiunto - ma riteniamo che l'unico luogo idoneo per una seria e approfondita discussione sia il Ministero del Lavoro dato che avremo la necessità di ammortizzatori sociali che accompagnino il Progetto Jindal fino al totale compimento. In questi mesi abbiamo inviato varie richieste sia direttamente al Ministro che ai Parlamentari De Falco e Grassi per affrontare la questione ed impedire che i lavoratori debbano subire ulteriori danni economici".

"La nostra è una vertenza strategica e nazionale, essendo il primo polo siderurgico di prodotti lunghi ed il solo stabilimento in Italia a produrre rotaie (un prodotto fondamentale per un paese che vuole crescere e sviluppare le proprie infrastrutture, a partire dai treni per l'alta velocità), quindi non possiamo più attendere oltre.
Auspichiamo che il Governo attuale si attivi da subito con una convocazione delle organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm entro la fine di Settembre per garantire la proroga del Decreto Ministeriale e studiare soluzioni ad hoc per un indotto ormai stremato".

In assenza di una data certa di convocazione i sindacati sono pronti ad andare a Roma con tutti i lavoratori coinvolti.


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