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Attualità giovedì 06 luglio 2017 ore 10:44

Punto nascita, un grande punto interrogativo

Foto di repertorio

L'incertezza dell'assessora regionale Saccardi ha riacceso i dubbi sulle sorti del Punto nascita a Villamerina. Si spera nella deroga del Ministero



PIOMBINO — Per il futuro del Punto Nascita dell'ospedale Villamarina a Piombino rimane un grande punto interrogativo. Il suo futuro è stato sempre incerto a causa del numero di parti troppo basso rispetto alle linee guida del Ministero della salute, ma si confidava in una proroga. Almeno fino agli ultimi aggiornamenti di maggio scorso esposti dai vertici dell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest durante la Terza Commissione Dipartimentale (leggi gli articoli correlati).

Stando a quanto rilanciato dal quotidiano Il Tirreno, durante un convegno sul servizio sanitario toscano svoltosi all'Istituto degli Innocenti di Firenze, l'assessora Stefania Saccardi si è mostrata molto incerta sulle sorti del Punto Nascita piombinese.

I dubbi arrivano proprio sulla deroga del Ministero, ritenuta una questione complicata. Ad averla ottenuta, per ora, sono Barga in Mediavalle e Portoferraio all'Elba per via della distanza dai presidi più vicini il primo e dell'insularità nel secondo caso.

E Piombino? E' in attesa della decisione del Ministero. L'iter, in ogni caso è stato inviato, come più volte sottolineato anche dal sindaco Massimo Giuliani e dall'assessora locale Margherita Di Giorgi che hanno chiesto all'assessora regionale maggiori pressioni per ottenere la deroga.

Basti pensare che il Punto Nascita di Villamarina è un punto di riferimento non solo per la città di Piombino ma per tutta la Val di Cornia. In caso di chiusura, gli ospedale più vicini sarebbero a Cecina e a Grosseto, il primo a 50 chilometri di distanza e il secondo a 150 km. Da ricordare che Piombino ha una sola strada in uscita dalla città che in caso di ingorghi, frequenti, provocherebbe non pochi disagi alle neo mamme. Fattori questi che gli amministratori locali sperano diano forza al concretizzarsi della deroga ministeriale e scongiurare una volta per tutte la chiusura.


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