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Attualità domenica 11 giugno 2023 ore 07:00
Riccardo Marchionni, fotografo della nostra città
Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia "Riccardo Marchionni, fotografo della nostra città" di Gordiano Lupi
PIOMBINO — Fotografare è un’arte e per farlo bene serve cultura. Riccardo Marchionni, nato a Piombino nel 1981, è l’ultimo allievo dei grandi fotografi del passato, uno che ha imparato le regole del mestiere da Luigi Giovannardi, Lando Civilini, Renzo Chini, Pierluigi Galassi e Domenico Finno. Mi fermo con l’elenco, di sicuro ne dimentico molti, ma ho deciso di parlare di Riccardo, perché è giovane, sta crescendo e segue la sua passione con determinazione. Non solo tecnica, tra l’altro, perché Riccardo sa bene che per fotografare la vita dobbiamo fare riferimento alle opere dei grandi cineasti, degli scrittori più ispirati, dei poeti e dei letterati sopraffini.
Le sue fotografie mostrano un’anima profonda, sgorgano da un ritaglio di cuore, ispirano racconti e poesie, fanno sognare, non sono semplici cartoline. Riccardo dice di aver subito sin da piccolo l’influenza della macchina fotografica del padre, con lui scatta le prime foto, quindi segue un corso base con il Fotoclub Il Rivellino, confrontandosi con altri fotoamatori. Arrivano le prime mostre con il gradimento del pubblico, subito dopo le pubblicazioni all’interno di volumi di narrativa, sulle copertine di libri e riviste; inutile dire che le sue foto danno valore alla parola scritta e identificano bene l’argomento della pubblicazione.
Ricordo che quando lo conobbi avevo appena pubblicato Calcio e acciaio - Dimenticare Piombino, corredato da alcune foto di mio fratello; il libro era andato bene ed era stato presentato al Premio Strega. Ma il successivo, Miracolo a Piombino, decisi di farlo con l’aiuto di Riccardo che immortalò suggestive panoramiche cittadine corredate da foto di gabbiani che sembravano mettersi in posa di fronte all’artista sui parapetti della nostra piazza Bovio. Pure quel libro ebbe l’onore di passare al vaglio della giuria del Premio Strega, come il successivo – Sogni e altiforni – dove l’arte fotografica di Riccardo tocca vette di perfezione, lasciando sulle pagine in bianco e nero i segni di un’archeologia industriale in piena decadenza.
Riccardo commenta il suo stile: “Fotografo quello che sento con il cuore. Come dice Ansel Adams, tu non fai una fotografia solo con la macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato, le persone che hai amato”.
Non ho più abbandonato il sodalizio con Riccardo Marchionni, inaugurato nel 2014, ormai sono quasi dieci anni che lavoriamo insieme, lui fotografa e io scrivo, uniti da un grande amore per Piombino, per l’arte al servizio delle passioni. Insieme mandiamo avanti il progetto di questo blog profumato di nostalgia, tra fotografie e ricordi, ma anche una serie di fotopoesie e fotoracconti, denominata Biglietti per Piombino.
L’amore di Riccardo Marchionni per la fotografia si esprime bene negli scatti legati al Carnevale (è un attivista del nostro Cicciolo), così come nelle riprese sportive ferma l’anima di chi compie lo sforzo atletico, che sia basket come calcio. Bellissima la fotocronaca della salvezza dell’Atletico Piombino, quando un’ispirata macchina fotografica protesa a scavare nei dettagli delle espressioni dei calciatori ha reso indelebile ogni particolare delle mille emozioni di un pomeriggio sportivo. Le sue foto del Basket Piombino ogni domenica ritraggono espressioni di gioia e preoccupazione di atleti e sportivi, all’interno di un palazzetto che ci ha riservato gioie e dolori fino a un’insperata conquista della B1.
Per me oggi non avrebbe senso scrivere se non ci fossero le foto di Riccardo a darmi ispirazione, perché solo quando osservo i suoi tramonti, i pomeriggi piovosi d’autunno, le macerie di un altoforno cadente, gli angoli della città vecchia della nostra Piombino mi dico che c’è ancora molto da raccontare. Magiche istantanee per rivivere il passato, pescando ricordi e catturando emozioni, rendono prezioso e immutabile lo scorrere del presente. La parola trova posto nei brevi spiragli, nello spazio vuoto del racconto fotografico, ma è già nell’immagine, pure se non te ne rendi conto, attende solo di essere riprodotta sul foglio bianco. Bravo Riccardo, continua a farci sognare.
Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata
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