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Lavoro giovedì 22 giugno 2017 ore 17:25

Le note dolenti dell'indotto arrivano al Mise

Foto: da Fiom Aferpi-Lucchini-Piombino Logistics su Facebook

Al Ministero sono state affrontate le questioni legate all'incertezza dei lavoratori dell'indotto. Consiglio di fabbrica aperto per Aferpi



PIOMBINO — Si è svolto l'atteso tavolo sull'indotto da tempo richiesto e atteso dai rappresentanti sindacali della Val di Cornia. 

"Abbiamo esposto le criticità sempre più gravi dell'indotto che sta terminando gli ammortizzatori senza prevedere ripartenza, nonché la scelta di molte aziende di procedere con i licenziamenti a causa dell'onere troppo elevato per accedere alla cassa integrazione. - si legge in una nota condivisa da Fim, Fiom e Uilm - Al ministero abbiamo ribadito anche la difficoltà di coloro che possono allacciarsi a quota 41 per la pensione per effetto del riconoscimento al lavoro precoce ma che di fatto sono obbligati a rimanere tre mesi senza ammortizzatori sociali perché previsto dalla normativa, ed altri lavoratori delle ditte che hanno avuto l'autorizzazione ai Fondi di Integrazione Salariale (FIS Dlg 148/2015) e che a distanza di 8 mesi ancora non hanno risposta su chi pagherà l'integrazione". 

Durante l'incontro è stata chiesta l'accelerazione dello stanziamento dei 30 milioni che la Regione Toscana ha già deliberato, ma che ancora non ha trovato definizione a livello nazionale. A fronte di tutte le criticità esposte dal sindacato il Ministero, compreso quello del Lavoro, si è riservato di farsi carico di queste istanze e di darci una risposta, soprattutto in merito alla cassa integrazione.

"Noi abbiamo lavorato come ci eravamo impegnati a fare. - ha detto in una nota la viceministra Teresa Bellanova, impegnata in prima linea per il tavolo dell'indotto - Lo certifica quanto è contenuto nel Decreto Mezzogiorno relativamente alle aziende in Amministrazione straordinaria e nella Manovrina circa la possibilità di indirizzare le risorse destinate cigs nelle aree industriali di crisi complessa per la prosecuzione del trattamento di mobilità in deroga". 

Complessivamente, dal confronto realizzato al Mise è emersa la volontà di lavorare in sinergia per la tutela di tutti i lavoratori dell'indotto di Aferpi che, come abbiamo più volte denunciato, vivono in una situazione di totale incertezza. "Il nostro auspicio - ha detto Sabrina Nigro Uglm - è di avere presto un confronto con i vertici della Regione Toscana, oggi assenti all'incontro. Abbiamo necessità di avere chiarimenti su uno dei passaggi affrontati durante il tavolo tecnico, in riferimento ai fondi destinati agli ammortizzatori sociali, in particolare per l'area di Piombino".

Nessuna novità, invece, è emersa sul fronte Aferpi. Per questo, nell'attesa che arrivi una convocazione al Mise entro giugno, i sindacati hanno concordato un consiglio di fabbrica aperto per lunedì 26 giugno alle ore 14.30.


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