Cultura sabato 09 novembre 2024 ore 07:00
Un libro postumo di Gianfranco Benedettini
"Pillole di Gianfranco Benedettini" è stato pubblicato da Il Foglio Letterario Edizioni ed è a cura di Ado Grilli e Franco Gori
PIOMBINO — È stato pubblicato il libro "Pillole di Gianfranco Benedettini", a cura di Ado Grilli e Franco Gori, Il Foglio Letterario Edizioni.
"Questo libro raccoglie una scelta di memorie, riflessioni e racconti che, per usare la parola del suo autore, Gianfranco Benedettini (1940-2024), definiamo "pillole". Come ci dicono alcuni dei passi più memorabili della raccolta, Gianfranco racconta segmenti fondamentali della sua biografia: l’infanzia nella sua Venturina, la maturità, con le passioni politiche, storiche e letterarie, gli anni prima della sua scomparsa, segnati dal coronavirus, una condizione di "prigionia" inevitabilmente accettata ma che si rovescia nell’orgoglio di "Non mollare, lo sconfiggeremo". Un’opposizione attiva, come sempre fu attiva quella contro il fascismo e il conformismo. Un libro del quale anche Gian-franco aveva parlato, quando progettava, nei suoi tanti quaderni, appunti e scalette, un volume che riunisse quei testi con i quali, negli ultimi anni della propria vita, si era divertito ad in-trattenere amici, reali e virtuali, sui social network, sempre in un calibrato bilanciamento tra privato e pubblico".
"Il volume esce ora, sollecitato da Gordiano Lupi, direttore editoriale delle edizioni Il Foglio, Ado Grilli e Franco Gori, tre uomini che hanno curato il testo con precisione e con pietas amicale. Li vogliamo ringraziare e ci auguriamo una accoglien-za diffusa e vivace di queste "pillole". Nel 1972, Gianfranco aveva pubblicato “Il passato come presente” che, già nell’azzeccatissimo titolo, sottolineava il dovere di tramandare la memoria e di documentarla, come Gianfranco sempre ricor-derà, fino alle sue opere più recenti, quale il libro dedicato alla storia di San Giovanni la Pieve di Campiglia. E ci è di conforto sapere che, grazie all’amministrazione comunale, e in particola-re alla sindaca, Alberta Ticciati, il nostro Gianfranco possa ora riposare in quello spazio di Toscana dove la Pieve, «in qualunque giornata, emerge e rimane dentro la luce, in un azzurro che, dalla mattina alla sera, si tinge dei diversi colori del giorno", spiegano la moglie Maria e i figli Silvia e Riccardo.
"Gianfranco Benedettini muore a 84 anni non ancora compiuti e io mi sento un po’ più solo. - prosegue l'editore Gordiano Lupi - Era tra i pochi a riconoscermi (con sincerità) un impegno culturale a favore della nostra terra, proprio lui che di cose ne aveva fatte tante e un po’ per tutti, da Piombino a Campiglia, passando per Sassetta e Venturina. Era un grande uomo Gianfranco Benedettini, non perché non c’è più, chi mi segue sa che non lo scrivo per tutti, anche da morti si resta quel che eravamo da vivi. E lui era un grande. Politico di levatura morale d’altri tempi, socialista di grandi ideali, assessore alla cultura di grande cultura, storico locale, narratore appassionato, aveva scritto fino a pochi giorni fa una rubrica di Pillole su Facebook, dove raccontava di tutto, dal cinema ai fatti della storia. Se avete finito di leggere questo libro adesso la conoscete anche voi".
"Aveva una parola buona per tutti, un motto di incoraggiamento, s’impegnava in prima persona e faceva in modo che anche gli altri seguissero le loro idee. Se Il Foglio Letterario esiste ancora (dal 1999) è anche merito suo che ci ha sempre dato una mano, a differenza di altri, vorrei dire di molti, di solito uomini piccoli, privi della sua levatura morale. L’ultima volta che ho visto Gianfranco è stato durante la presentazione venturinese di Franco Demi, assisteva alla conferenza sul libro Quaderni proletari - Vita di Gino Tinagli e non fece a meno di intervenire con la sua forbita dialettica. Ci mancherà molto, restano i suoi libri, le opere che ha regalato alla sua terra, tra queste il mio primo libro acquistato, quel Cinquant’anni in nerazzurro che conservo in biblioteca con la sua preziosa dedica. Gianfranco aveva collaborato alla mia Storia popolare di Piombino, con un’appendice di racconti intitolata Tempi moderni. Tra le sue cose più belle che ci sono in quel volume, ricordo la cronaca da piccolo spettatore di un evento epocale, quel Piombino - Roma 3 a 1 che a in città è diventato leggenda. Grazie di tutto, Gianfranco", conclude Lupi.
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