Attualità giovedì 27 ottobre 2016 ore 15:35
"Un fallimento senza precedenti"

Le liste civiche riunite hanno chiesto il coinvolgimento di tutto il territorio per questa Variante che sta generando così tanti dubbi
PIOMBINO — Comune dei Cittadini, Un’altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina e Assemblea popolare Suvereto si esprimono sulla Variante Aferpi. Le liste civiche riunite, infatti, hanno chiesto di approfondire le caratteristiche e le ripercussioni di questa scelta, addirittura chiedendo di rimandare il voto per l'adozione in consiglio; ma così non è stato.
Tanto meno è stata ascoltata la proposta delle liste civiche della Val di Cornia che hanno chiesto una riunione congiunta di tutti i Consigli Comunali, nella consapevolezza che i problemi di Piombino riguardano un territorio molto più vasto di quello della città.
"Cosa sia la Variante Aferpi è ormai chiaro: una variante ad personam che trascrive nei piani urbanistici pubblici gli interessi del privato Cevital al quale sono stati consegnati quasi 800 ettari di terreno, di cui l'80% dello Stato. - si legge in una nota concisa dalle civiche - Al privato Cevital si concedono i 78 ettari di aree demaniali umide del Quagliodromo e il diritto di scegliere dove far passare la 398 per il porto, togliendola dalle aree di sua proprietà per addossarla al quartiere Cotone-Poggetto che, dopo secoli di difficile convivenza con l'industria, deve oggi sobbarcarsi un altro disagio ambientale, sicuramente evitabile".
"Tutto questo - hanno aggiunto - accade mentre il gruppo Cevital non rispetta gli impegni assunti con l'Accordo di Programma siglato nel 2015, neppure per la siderurgia che alla fine del 2016 doveva già tornare a produrre acciaio con il forno elettrico. La verità la stanno dicendo il sindaco e l'assessore all'urbanistica di Piombino: dobbiamo approvare quella variante per non dare alibi ad Aferpi. E' l'ammissione di un fallimento culturale e politico senza precedenti".
Allora le liste civiche avanzano una proposta: impegnare, senza ulteriori rinvii, il gruppo Cevital a dare attuazione alle previsioni per la siderurgia, senza bisogno di occupare nuove aree naturali, e aprire una discussione seria con tutto il territorio su come valorizzare al meglio le aree industriali dismesse e il porto di Piombino, partendo dalla risoluzione di due problemi preliminari: la bonifica dei terreni e la costruzione della SS398 fino al porto, con il tracciato che meglio risponde ai bisogni pubblici.
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