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Politica domenica 20 marzo 2022 ore 12:12

"Tredici anni che viviamo dentro la vertenza"

Riccardo Gelichi

Gelichi: "Si perdono nel vuoto gli appelli dei sindacati. Dov'è la Lega e il suo ministro Giorgetti? Dov'è la Regione e l'ex segretario Pd Fabiani?"



PIOMBINO — "Sono tredici anni che viviamo dentro la vertenza Ex Lucchini di Piombino". Lo ricorda Riccardo Gelichi, portavoce di Ascolta Piombino che tratteggia questi anni, da quanto l'ex sindaco Anselmi salì sul tetto dello stabilimento all'accordo di programma e Jindal.

"Un periodo segnato da molti episodi, - ha ricordato Gelichi - tra cui quello eclatante dell’ex sindaco Anselmi che salì sul tetto di un capannone per portare al centro dell'attenzione la grave situazione in cui si trova il polo industriale piombinese. Non fu una protesta, ma un’invocazione di aiuto al governo perché aprisse un tavolo di dialogo sul futuro della siderurgia locale. Il gesto, personale e non necessariamente replicabile, servì a stringere una comunità intorno al destino dei lavoratori siderurgici, fino a portare migliaia di persone nelle strade di Piombino a manifestare per il futuro di una comunità. Poi, nel 2014, la fermata dell’altoforno e da lì il precipitare da un progetto all’altro e da una promessa all’altra; fino all’Accordo di Programma del 2018 con Jindal". 

"Nel sentire comune siamo passati gradualmente dal Piombino non deve chiudere al Piombino chi se ne frega; si perdono nel vuoto gli appelli dei sindacati, ormai da soli a seguire una complicata vicenda con sbocchi incerti. - ha proseguito - Non ci sono idee, non c’è continuità, non abbiamo la parvenza di una sinergia fra le istituzioni, tanto meno la presenza delle stesse, fosse anche solo per portare vicinanza a chi chiede un futuro. E’ passato un anno dal presidio dei sindacati alla portineria Jindal e non c’è niente all’orizzonte. Pare scomparsa Invitalia, si implora un incontro col Governo che doveva convocare i sindacati il 31 Gennaio, si parla di Arvedi senza sapere se esiste una trattativa, quale sia il suo livello e chi la sta conducendo. Gli impianti sono allo stremo, così c’è riferito, sulle commesse ci sono solo indiscrezioni, ditte esterne eseguono attività di demolizione nei parchi dei minerali ma non si conoscono le finalità". 

"Servirebbe un grande monito di protesta come quello del 2013 e una ritrovata sintonia con la città, che pare aver dimenticato che ancora oggi siamo legati a doppio filo con la fabbrica", ha ribadito il portavoce di Ascolta Piombino rivolgendosi poi alla politica.

"Dove è la Lega che governa Piombino e cosa fa il suo ministro Giorgetti? Dove sono la Regione e il Governo a targa Pd e che cosa sta facendo per Piombino l’ex segretario della federazione Pd Fabiani, oggi responsabile per la Regione Toscana delle aree di crisi complessa? Soprattutto: dove sono i contatti diretti millantanti dal sindaco Ferrari col ministero e che fine hanno fatto i suoi sterili ultimatum al Governo e a Jindal? Stendiamo un velo sui processi di diversificazione; insomma, a oggi sono tutti non pervenuti, smarriti insieme alla politica locale".


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