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Attualità giovedì 28 gennaio 2021 ore 20:00

Via al presidio per riaprire il punto nascita

Un gazebo all'ingresso dell'ospedale e un via vai di persone per ottenere risposte da Regione e Ministero. Il sindaco Ferrari lì ogni giorno alle 12



PIOMBINO — E' iniziato giovedì 18 Gennaio il presidio davanti all'ospedale Villamarina di Piombino per chiedere a Regione e Ministero risposte concrete sul futuro dell'ospedale e in particolare del punto nascita chiuso da Giugno 2019.

“Noi saremo davanti all’ospedale di Villamarina fin quando non riceveremo risposte. Quelle risposte che chiediamo da mesi ma che ancora, drammaticamente, non arrivano. Siamo qui perché sentiamo forte il dovere di esserci e di gridare la nostra preoccupazione”, ha esordito il sindaco Francesco Ferrari dando il via al presidio e ribadendo che andrà avanti fino a che non ci saranno garanzie da Governo e Regione che scongiurino il progressivo depauperamento dei servizi sanitari. 

“Inizia oggi una nuova battaglia per l’ospedale di Villamarina: una battaglia che ci vede tutti convintamente schierati in difesa della qualità e della quantità dei servizi sanitari e a tutela della salute dei nostri concittadini. Abbiamo denunciato più volte, a gran voce e a più livelli, i gravi problemi che affliggono il nostro ospedale. Abbiamo chiesto garanzie sugli investimenti per l’adeguamento della sala parto, condizione essenziale per la sopravvivenza del servizio. Ma, dopo il silenzio assordante delle istituzioni, abbiamo ricevuto solo il diniego da parte del Ministero perché il numero dei parti a Piombino non è congruo. E come poteva essere diversamente se, dal Giugno 2019, tutte le future madri sono costrette ad andare altrove a partorire? Alle Istituzioni voglio dire che il problema, però, non risiede solo nelle statistiche sulla natalità: sta negli annunciati investimenti per la messa in sicurezza che non sono mai arrivati. Noi vogliamo un ospedale efficiente, noi non vogliamo pensare che la costituzione dell’ospedale unico sia stato l’alibi per penalizzare, fin dal primo giorno, Villamarina. Noi non vogliamo che la nascita del nuovo ospedale di Livorno, con i suoi 245 milioni di euro di investimenti, decreti la morte definitiva della sanità piombinese”.

Il sindaco, che sarà presente al presidio tutti i giorni, insieme alla giunta, dalle 12 alle 13 davanti all'ospedale Villamarina, chiede risposte all’assessore alla Sanità, Simone Bezzini, e al ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Noi aspettiamo che i soggetti competenti vengano qui a darci garanzie. Aspettiamo di essere finalmente smentiti dai fatti in tempi rapidi. Ci auguriamo che sia finito il tempo delle campagne elettorali che servivano solo per rassicurarci sul fatto che Villamarina sarebbe stata oggetto di investimenti reali. Nel frattempo, le nostre concittadine hanno dovuto rischiare la propria vita e quella dei figli che portavano in grembo percorrendo chilometri per raggiungere Cecina, Livorno o Grosseto, affidandosi, tra l’altro, ad una unica strada di uscita dalla città che, in estate, diventa un pericoloso e statico ingorgo. A questi cittadini che ci pare siano considerati di serie B devono essere date sicurezze, non deve essere più raccontata loro la scusa debole e infondata che Villamarina rischia di chiudere perché non ci sono medici che vogliano venire qui a lavorare: il motivo è sempre e soltanto la mancanza di investimenti, gli unici strumenti, cioè, che possano declinare concretamente il diritto alla salute enunciato dall’articolo 32 della Costituzione italiana. Chiediamo i cittadini di essere al nostro fianco perché questo non è il presidio del sindaco di Piombino ma di una comunità intera”.

Il presidio è affiancato da una protesta social a suon di hashtag #natiapiombino per sottolineare come il reparto piombinese abbia sempre funzionato e accompagnato le donne in dolce attesa con professionalità, competenza e amore.

L'iniziativa del sindaco Francesco Ferrari ha incontrato anche dei dubbi rispetto all'utilità, suggerendo altre vie per ottenere risposte sul futuro della sanità piombinese (leggi qui l'articolo collegato).


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