Ritardatari a Piombino

. — Vediamo alcune forme vernacolari molto colorite riservate alle persone che sono in ritardo. Sei arrivato dopo i fochi! È molto fiorentino, perché nel capoluogo toscano per San Giovanni - festa del patrono che cade il 24 Giugno - a fine giornata si fanno i fuochi d’artificio, quindi arrivare dopo i fochi significa arrivare a giornata finita, tardi per tutto. 

Si usa anche a Piombino per far capire a un amico che si è perso il meglio, è arrivato tardissimo, ormai è finito tutto, poteva restarsene a casa. Può avere anche un uso figurato, nel senso di capire una cosa dopo che l’hanno capita tutti. Altro bel fiorentinismo (accettato anche da noi) è Tu fai come il Nardi che da presto fece tardi! Ma chi era il Nardi? Non uno qualunque, era niente meno che il comandante pisano partito alla conquista di Gerusalemme che a bordo della sua nave arrivò a destinazione a guerra finita. Il motto si usa per i ritardatari che traccheggiano, che avrebbero tutto il tempo possibile ma lo perdono, si gingillano (vernacolare), quindi arrivano dopo la musica (variante del dopo i fochi). Un po’ volgare ma rende bene l’idea anche il detto popolare Mentre aspettavan te andonno, trombonno e tornonno. Insomma, ce ne hai messo di tempo! Guarda quante cose hanno fatto gli altri mentre ti aspettavano! O che te ne sei accorto ora? È un ritardo figurato, di apprendimento, riservato a chi capisce le cose sempre dopo il resto del gruppo. Ecco lo Svizzero. E lo chiamavan lo Svizzero!, sono altri modi di dire usati per apostrofare chi della puntualità non fa una regola di vita, ironizzando al contrario sulla precisione svizzera. 

Avevo un amico piombinese (di origine elbana) che suo padre aveva soprannominato Bulova (nota marca di orologi), proprio perché non rispettava mai gli orari e arrivava a casa quando gli pareva.

Un altro modo di dire serve a far capire a una persona quanto poco conti nella vita: “Conti come il due di briscola quando in tavola c’è il re!”. Invece quando uno è schifiltoso e sceglino (piombinesismo per dire che non gli piace niente) verrà apostrofato con “A te ti ci vorrebbe un po’ di Cucigliana!”, dove la località pistoiese potrà essere sostituita a libera scelta di chi parla indicando un luogo dove la famiglia era sfollata in tempo di guerra, dove si mangiava poco e male, ergo non si sceglieva cosa mettere in pancia ma era già molto trovare del cibo.

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