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Attualità martedì 03 novembre 2020 ore 20:30
Giudice di pace, “aumento da un giorno all’altro”
Il sindaco di San Vincenzo replica al sindaco di Piombino rispetto alla posizione e ai costi del Comune per il Giudice di pace
SAN VINCENZO — “Se il Comune di Piombino ha intenzione di fare un affare aumentando esponenzialmente i costi del servizio di Giudice di pace da un giorno all’altro commette un errore gravissimo”, cosi il sindaco di San Vincenzo, Alessandro Bandini ha risposto al sindaco Francesco Ferrari sui costi di gestione del Giudice di pace a Piombino (leggi qui sotto l’articolo collegato).
“Per quanto riguarda i pagamenti degli anni 2018 e 2019, intanto, non c’è nessun ritardo da parte del Comune di San Vincenzo. Relativamente al 2018, infatti, l’Amministrazione ha ricevuto in data 5 marzo 2019 il consuntivo delle spese sostenute, una quota pari a 12.500 euro, provvedimento liquidato nello stesso giorno e poi regolarmente pagato come accaduto dal 2013. Invitiamo dunque, su questo punto, il sindaco Ferrari a richiedere ai suoi uffici un dato aggiornato rispetto a quanto frettolosamente dichiarato. Relativamente all’anno 2019 - ha aggiunto Bandini - il Comune di San Vincenzo ha ricevuto il 10 luglio 2020 una richiesta di pagamento da parte del Comune di Piombino pari a quasi il triplo degli anni precedenti, ovvero 31.035 euro. Una quota giustificata in maniera surreale dall’aumento, a quanto sostenuto dagli uffici del Comune di Piombino, del canone di locazione tra gli anni 2015 e il 2018, un contratto peraltro mai stipulato. Così la quota annuale di locazione precedentemente richiesta viene moltiplicata per 12 mesi diventando quota mensile. Una richiesta, tra l’altro, quantificata a seguito di uno scambio di mail interno tra gli uffici di Piombino e inviata senza allegare nessun contratto o nessun documento ufficiale, ma solo una stima in seguito alla quale, casualmente, tornano i conti”.
Di fronte a questa situazione il sindaco Bandini aveva già scritto a luglio una lettera di chiarimenti da parte del Comune di San Vincenzo, delucidazioni sollecitate anche in data 31 agosto 2020 e ad oggi rimaste ancora senza risposta.
“Motivo per cui la quota del 2019 non è stata ancora pagata visto che l’Amministrazione Comunale di San Vincenzo è tuttora in attesa di un qualsiasi cenno di risposta. Dati alla mano, inoltre, non si capisce il motivo secondo il quale il Comune di San Vincenzo dovrebbe addirittura partecipare maggiormente alle spese visto che solo considerando il 2019 le cause civili riguardanti il territorio di San Vincenzo rappresentano il 9,60% del lavoro degli uffici del Giudice di pace e le cause penali il 3,54%. Inoltre, laddove in effetti si verificasse l’ipotesi che San Vincenzo non sostenesse più quelli che sono diventati arbitrari oneri del servizio, questo potrebbe rimanere comunque in piedi, ammesso che gli altri Comuni ritenessero di proseguire. - e ha concluso - Se il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, anziché ignorare le due lettere di chiarimenti inviate nei mesi scorsi avesse provveduto a convocare un incontro forse si sarebbe potuta individuare una soluzione condivisa”.
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