La letterina di Littizzetto a Tavares: «Hai fatto come Madonia, sei andato via da Ballando con Stellantis»
Attualità martedì 12 novembre 2024 ore 09:54
Rischi maltempo, "si riparta da Piano firmato"
Legambiente Val di Cornia chiede alla sindaca di Campiglia Marittima di sollecitare gli altri sindaci del territorio a proseguire negli impegni
VAL DI CORNIA — "A seguito degli eventi calamitosi del 17 Ottobre ultimo scorso, relativi al dissesto idrogeologico dell’intera pianura della Val di Cornia, prendiamo spunto alle parole della Sindaca di Campiglia Marittima sulla stampa alcuni giorni orsono. Giusto ricordare quanto realizzato in questo territorio nel corso degli anni passati per la messa in sicurezza del territorio in particolare del Fiume Cornia, tuttavia ci preme ricordare il lavoro realizzato all’interno del Contratto di Fiume".
Lo scrive in una nota Legambiente Val di Cornia.
"Come si ricorderà, - prosegue l'associazione ambientalista - questo percorso partecipativo ha visto molti attori, istituzionali e non, imprese e professionisti, associazioni di categoria e ambientaliste, lavorare sui temi dell’acqua nel nostro territorio a 360 gradi. Tra i temi discussi c’era anche quello della fragilità del territorio da un punto di vista idraulico proprio in relazione ai cambiamenti climatici dei quali stiamo toccando con mano, giorno dopo giorno, le conseguenze. Il lavoro del Contratto di Fiume si è concretizzato con il Piano d’Azione, sottoscritto dai comuni della val di Cornia, dalla Regione Toscana e consorzio di bonifica".
"Invitiamo la Sindaca a sollecitare gli altri suoi colleghi sindaci a riprendere quel piano e dargli corpo e gambe in quanto al suo interno potranno trovare molte indicazioni, suggerimenti e proposte, proprio per la riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico della Val di Cornia e per la gestione sostenibile del reticolo minore. Anzi, con la firma del Piano d’Azione, tutte le istituzioni si erano prese l’obbligo di renderle operative. Tra questi ricordiamo soprattutto l’azione 10: definizione di un masterplan degli interventi integrati nel bacino del Fiume Cornia, poi l’Azione 9: studi ed indagini finalizzate alla localizzazione di interventi integrati, l’Azione 13: progettazione e realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idraulico, e altri ancora.In sintesi, in questo territorio abbiamo già uno strumento ampiamente condiviso e per il quale sono state individuate le istituzioni di riferimento che ne devono dare l’avvio senza perdere tempo in nuovi tavoli di discussione, valutazione e programmazione. Erano stati individuati gli enti che dovevano organizzare il monitoraggio morfologico e vegetazionale, predisporre studi preliminari alla pianificazione di interventi integrati nel bacino del Cornia e la successiva realizzazione degli interventi. Doveva essere costituito un gruppo tecnico di lavoro multidisciplinare. Infine: “Elaborazione Masterplan degli interventi integrati: localizzazione, tipologia, costi di realizzazione e manutenzione/gestione, benefici ambientali (riduzione consumi energetici, servizi ecosistemici, riduzione rischio idraulico, ecc)”.Nella situazione in cui siamo non abbiamo più tempo da perdere ma mettere da subito in campo quanto già ampiamente definito per rendere la Val di Cornia più resiliente ai cambiamenti climatici.Il Comune di Campiglia Marittima ha oggi la possibilità di fare bene la sua parte, ma anche tutte le altre istituzioni individuate, compreso il Consorzio di Bonifica e anche collaborazioni tecnico scientifiche esterne", conclude Legambiente.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI