Elezioni martedì 21 maggio 2024 ore 09:42
"Demolizione Afo4 simbolo delle occasioni perse"

Alberta TIcciati: "Un errore tremendo che rischia di condizionare presente e futuro di una città"
CAMPIGLIA MARITTIMA — Sulla demolizione dell'ultimo altoforno nell'area industriale di Piombino è intervenuta anche la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati.
"Il grande gigante è crollato. L’Afo4 è stato abbattuto nel silenzio roboante di tutti. Un simbolo della cultura, della storia, delle fondamenta stesse del nostro intero territorio e non soltanto di Piombino. Una storia spazzata via, frantumata, come il rumore assordante del crollo di quella possente struttura che oggi ha modificato per sempre non soltanto lo skyline di Piombino, ma il presente e il futuro di un territorio intero. Abbiamo distrutto un monumento fondamentale della nostra storia, un simbolo di ciò che eravamo e che avremmo potuto essere, un’azione in totale contrasto con il Piano strutturale, recentemente approvato, che prevedeva la tutela e la valorizzazione di quella realtà, quale elemento di memoria industriale da mettere a sistema con il prezioso patrimonio gestito dalla Parchi Val di Cornia".
"Un errore tremendo che rischia di condizionare presente e futuro di una città, che ha investito e creduto in una transizione verso un’industria nuova e coerente con la diversificazione che il territorio coltiva da anni: sostenibile ambientalmente e tecnologicamente avanzata. - ha proseguito - Il gigante di metallo, oggi distrutto, rappresenta il simbolo delle occasioni perse, alimenta il pericolo dell’impoverimento culturale, favorisce l’oblio della storia locale e alimenta la paura di un futuro incerto, rappresentando la fine di un’epoca ma, purtroppo, senza l’apertura di una nuova prospettiva di benessere e di futuro. Siamo stati per anni l’avanguardia italiana con i piani urbanistici d’area e il circondario, che ci permettevano di pensare alla Val di Cornia come a un’entità unica. Negli anni, però, abbiamo dilapidato questo patrimonio e siamo rimasti indietro. Dobbiamo recuperare un rapporto stretto con gli altri Comuni, indipendentemente dal loro colore politico, condividere le strategie d’area, per la definizione di un rinnovato modello di sviluppo da realizzare. Perché le amministrazioni passano, ma la Val di Cornia resta".
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