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RIGASSIFICATORE venerdì 15 agosto 2025 ore 08:53

Via il rigassificatore, firma anche il sindaco

Per il Pd è una strategia elettorale: "Andiamo insieme dalla Premier per ottenere una data certa per la partenza del rigassificatore"



PIOMBINO — Va avanti la raccolta firme promossa dai comitati e gruppi cittadini per ottenere direttamente dal Governo l'impegno per la ricollocazione della nave rigassificatore dal porto di Piombino. 

Al banchetto di raccolta firme si è fermato anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che ha posto la sua firma a sostegno della lettera indirizzata proprio alla presidente Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d'Italia, lo stesso partito del sindaco. Questa mossa ha aperto una nuovo dibattito, a margine della ricollocazione del rigassificatore, che si interroga sulle reali intenzioni del sindaco Ferrari.

"Non è un atto di coraggio: è una mossa politica studiata. Firmare adesso, in piena estate e in piena campagna per le regionali, serve a spostare il mirino da Giorgia Meloni, che ha il potere di far partire la nave, a Eugenio Giani e al Pd, provando a far passare l’idea che il colpevole sia la Regione", ne è convito il Partito Democratico come esordisce in una nota firmata da segretario di Federazione, segretario comunale e capogruppo in consiglio comunale.

"Il messaggio che vuole mandare è chiaro: 'La responsabilità è del Pd'. Ma la verità è un’altra: le chiavi per spostare quella nave le ha Giorgia Meloni e il suo Governo. - hanno proseguito - E il sindaco, invece di chiedere conto alla Premier, preferisce partecipare a una legittima raccolta firme, come se il destino della città si giocasse solo sui moduli e non nelle stanze dei bottoni a Roma. La Regione Toscana ha già approvato in Consiglio Regionale una mozione chiara proposta da PD e M5S: via il rigassificatore entro Luglio 2026 e opere compensative per Piombino. Il documento è agli atti. Ora serve che il Governo Meloni lo rispetti".

Comunque, anche i consiglieri Pd firmeranno invitando il sindaco Ferrari ad andare insieme a Roma e farsi ricevere dalla premier "per ottenere una data certa per la partenza del rigassificatore e per pretendere immediatamente i 157 milioni di euro per la banchina Metinvest e tutte le risorse necessarie per realizzare le infrastrutture di collegamento che rendano finalmente il nostro porto pronto ad accogliere nuovi traffici, nuova occupazione e ricchezza per la città".


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