Politica martedì 04 febbraio 2025 ore 13:46
Rinnovabili, "proposte concrete e attuabili"

Italia Viva: "Ci battiamo, come facemmo per il rigassificatore, per non rimanere nuovamente becchi e bastonati"
CAMPIGLIA MARITTIMA — "Sulla discussione intorno allo sviluppo delle energie rinnovabili e delle aree idonee o meno aspettiamo una proposta, corredata di mappe, della Regione Toscana e rileviamo peraltro che finora il Comune di Campiglia si è opposto a tutti gli impianti industriali di rinnovabili. Ora sembra tarantolato nella sua fede nelle rinnovabili".
Così Italia Viva a Campiglia Marittima ha commentato la posizione della sindaca Alberta Ticciati in merito alla proposta di legge regionale che servirà a definire le aree idonee per l'istallazione di impianti di rinnovabili.
"Noi più semplicemente facciamo proposte concrete, attuabili ed a vantaggio del nostro territorio", hanno proseguito elencando una serie di suggerimenti: nomina di un agronomo di fiducia da portare ai tavoli autorizzativi di Regione e Ministero per gli impianti agrivoltaici presentati da privati sulla cui approvazione peraltro il Comune non ha poteri di veto; presentare progetti di opere pubbliche da far finanziare all’investitore come compensazioni ambientali; realizzazione diretta di impianti rinnovabili.
In merito a questo ultimo aspetto per Italia Viva, il Comune possiede aree che possono benissimo ospitare impianti fotovoltaici. Alcuni esempi? "L’area della vasca di laminazione delle piene vicino alla stazione è idonea ad installare un impianto fotovoltaico (o sollevato o flottante) di circa 8 MW ed abbiamo visto che la produzione equivarrebbe al consumo domestico di energia elettrica nel nostro Comune. - hanno spiegato - Altre localizzazioni per piccoli impianti fotovoltaici sono possibili alla fine di via Fellini e su metà dell’area sgambatura cani a fianco di viale della Fiera. Sono invece assurde due delle localizzazioni suggerite dall’Amministrazione: la collocazione sui capannoni della fiera è costosissima perché obbliga al completo rifacimento del tetto in amianto e non si recuperano gli investimenti oltre che bloccare ogni possibile utilizzo alternativo dell’area; la collocazione sul laghetto di Tufaia è una contraddizione rispetto alla valutazione di disturbo paesaggistico che si dà dei pannelli fotovoltaici. Se sono brutti perché si devono mettere nel punto più bello del Comune? Ci battiamo, come facemmo per il rigassificatore, per non rimanere nuovamente becchi e bastonati”.
"Discutiamo di quello che possiamo e dobbiamo fare noi, ora e qui; la saletta comunale non è il Parlamento della Repubblica Italiana", hanno concluso.
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