Politica martedì 02 febbraio 2021 ore 14:57
"Salvaguardare ospedale e punto nascita"

Dall'europarlamentare Susanna Ceccardi e il consigliere regionale Marco Landi (Lega) il sostegno al presidio davanti all'ospedale Villamarina
PIOMBINO — “Gli abitanti di Piombino e della Val di Cornia non sono cittadini di Serie B. La Regione ne prenda atto e agisca di conseguenza salvaguardando il presidio ospedaliero e pretendendo dal governo la deroga per la riapertura del punto nascita di Villamarina”.
Lo scrivono in una nota l'europarlamentare Susanna Ceccardi e il consigliere regionale Marco Landi (Lega) che nella mattinata hanno incontrato i cittadini che da giovedì scorso stanno manifestando contro il depotenziamento dell’ospedale di Piombino e la chiusura del punto nascita (leggi qui sotto gli articoli collegati). Oggi è il sesto giorno del presidio.
"I presidi sanitari sono un punto di riferimento imprescindibile per il territorio e la popolazione, a maggior ragione in zone, come la Val di Cornia, con pesanti ritardi infrastrutturali causati da una scarsa attenzione da parte della Regione. - hanno proseguito - In campagna elettorale ci eravamo assunti l'impegno di preservare i servizi sanitari di quest'area e difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini: oggi siamo qui per richiamare nuovamente l'attenzione, perché gli abitanti di Piombino e della Val di Cornia, rischiano di essere seriamente penalizzati dalla scure dei tagli operati dal governo e contro cui la Regione non ha fatto e non fa abbastanza".
“Dall’opposizione il centrodestra ha sempre cercato di tenere alta l’attenzione sul tema, e di certo continuerà a farlo. Nelle scorse settimane la Lega ha depositato un’interrogazione in consiglio regionale a cui auspichiamo che la giunta dia rapidamente una risposta. Ma soprattutto – hanno concluso Ceccardi e Landi a seguito dell'incontro con la dirigenza ospedaliera – chiediamo che venga riproposta e accolta la richiesta di deroga, perché è evidente che da Firenze non sono riusciti a far capire a Roma che Piombino e la Val di Cornia soffrono di ritardi infrastrutturali che vanno ben oltre la distanza chilometrica da Cecina”.
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