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Lavoro giovedì 07 agosto 2025 ore 15:13

Disabili "servizio rispetterà professionalità"

Sandra Scarpellini, presidente Provincia di Livorno

La presidente della Provincia replica alla Cgil che aveva espresso preoccupazione per i lavoratori del settore educativo



LIVORNO — “Prima di ogni altra considerazione, partiamo col dire che siamo disponibili come sempre a ogni confronto ulteriore con le parti sociali, perché il percorso sia condiviso il più possibile”, sottolinea la presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, commentando le questioni sollevate dalla Cgil in merito alla gestione dell’assistenza educativa nelle scuole superiori.

La Provincia di Livorno fa sapere che l’informazione sulla riorganizzazione del servizio era stata data alle organizzazioni sindacali in un incontro che si era tenuto in Provincia il 14 Luglio, a cui erano presenti le sigle confederali, compresa la Cgil Scuola.

La riunione era stata convocata, dopo quella con i presidi e il Provveditorato, proprio per un confronto risolutivo sulle problematiche che erano sorte nei mesi scorsi.


“Niente di nuovo e diverso è accaduto dopo – aggiunge Scarpellini - se non dare corso alla procedura amministrativa, avviata dopo il necessario passaggio di approvazione da parte del Consiglio Provinciale del 30 Luglio. Le criticità che si erano verificate lo scorso inverno, dovute primariamente ad una cronica carenza di risorse, avevano messo in luce anche alcuni problemi organizzativi che si sono riflessi in particolare nelle scuole del capoluogo. Per questo, accogliendo le valutazioni dei dirigenti scolastici e delle associazioni dei genitori, abbiamo voluto rimodulare gli interventi, coinvolgendo gli enti del Terzo settore in una gestione in partenariato". 

"Nessuno pensa di affidare un servizio così delicato a persone che non abbiano l’opportuna qualifica professionale e riteniamo, anzi, che alcune problematiche si possano superare partendo da una progettazione condivisa, che abbia una visione complessiva dei vari aspetti del servizio. A partire dall’attenzione ai diversi territori di una provincia con una popolazione scolastica disomogenea, per garantire una maggiore continuità del servizio e una migliore aderenza alle differenti esigenze. Riteniamo che la procedura scelta possa favorire la partecipazione delle cooperative con le caratteristiche idonee per farlo, che unendosi potranno offrire una migliore qualità del servizio agli studenti disabili in una situazione lavorativa di maggiore serenità per i propri educatori professionali”, conclude Scarpellini.


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