Attualità giovedì 07 novembre 2024 ore 16:43
Fonti rinnovabili, i criteri per la collocazione
Sono stato presentati alla Regione Toscana i criteri per il posizionamento elaborati dai Comuni della Val di Cornia
FIRENZE — Si è tenuta ieri pomeriggio a Firenze una seduta congiunta della Seconda Commissione Sviluppo economico e rurale e della Quarta Commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture della Regione Toscana. All’ordine del giorno l’audizione in merito al processo di individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
Presenti, oltre all’assessora alle Politiche energetiche Monia Monni, la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati, il sindaco di San Vincenzo Paolo Riccucci, la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini, il sindaco di Sassetta Alessandro Guarguaglini e il vicesindaco di Piombino Luigi Coppola. I rappresentanti della Val di Cornia hanno presentato la Proposta elaborata dal tavolo sovracomunale istituito sul tema.
“La documentazione che abbiamo consegnato - dichiarano i sindaci e il vicesindaco - è frutto di un complesso e articolato lavoro portato avanti insieme. L’obiettivo era quello di fissare dei criteri specifici che consentano di individuare aree idonee e non idonee all’installazione di questo genere di impianti così da bilanciare l’importante percorso della transizione ecologica con l’esigenza di tutela del paesaggio e delle aziende agricole che investono sul territorio e ne fanno un’eccellenza. Siamo convinti che i Comuni debbano essere protagonisti di questo percorso, sia per il ruolo di pianificazione territoriale che l’ente locale ricopre che per la conoscenza della sua conformazione che solo i Comuni possiedono. Per questo ci siamo fatti promotori di questa iniziativa presentando il documento alla Regione Toscana”.
La relazione fissa dei precisi criteri per l’individuazione delle aree dove dovrà essere possibile collocare impianti fotovoltaici, agrivoltaici ed eolici. Per le aree non idonee, l’individuazione delle aree DOC, DOP, DOCG, dei coni visivi e dei vincoli paesaggistici e storici della normativa vigente e i loro buffer. Per le aree idonee, invece, l’individuazione dei perimetri del territorio urbanizzato, delle aree industriali, produttive e artigianali, le aree del SIN di Piombino, di cava, quelle produttive dismesse, quelle agricole intercluse tra corridoi infrastrutturali e le aree interessate da interventi per la riduzione del rischio idraulico.
Per quanto concerne l’agrivoltaico, la proposta dei Comuni include i seguenti criteri: rispetto delle vocazioni agricole del territorio, prevalenza dell’attività agricola, cessazione dell’attività di produzione energetica al venire meno dell’attività agricola per la quale l’agrivoltaico è stato autorizzato.
“Il nostro impegno - concludono - è teso anche a stimolare la Regione affinché, attraverso gli strumenti a sua disposizione, riesca a sostenere un percorso che argini i progetti avviati non ancora realizzati per evitare una proliferazione di impianti fotovoltaici ed eolici a macchia di leopardo troppo impattanti per il territorio”.
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