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Attualità domenica 11 febbraio 2018 ore 09:00

Viticoltura, la legge che disciplina il settore

Approvata dalla giunta regionale, la nuova legge regolamenta il settore vitivinicolo dalle denominazioni di origine alle autorizzazioni



FIRENZE — Approvato nell'ultima seduta della Giunta il via libera al regolamento attuativo per la nuova legge regionale sulla gestione e il controllo del potenziale viticolo che recepisce le novità che negli ultimi anni hanno interessato il settore vitivinicolo.

Con questa legge la Regione Toscana dà attuazione alle disposizioni dei regolamenti comunitari e ai decreti ministeriali emanati di recente in tema di viticoltura, tra i quali spiccano quelli concernenti le novità introdotte dall'Unione Europea. Dal Gennaio 2016, infatti, è entrato in vigore il sistema delle autorizzazioni all'impianto che ha sostituito il sistema dei diritti di reimpianto. Occorreva dunque adeguare la normativa regionale.

La nuova legge fissa le norme per lo schedario viticolo istituito presso l'Artea e prevede tutti i procedimenti amministrativi necessari alla gestione del potenziale viticolo regionale. Si stabiliscono termini, competenze amministrative e sanzioni per ciascun procedimento. Sono inoltre confermate, ma aggiornate al nuovo assetto delle competenze, le disposizioni che, in attuazione delle previsioni statali, disciplinano la gestione delle produzioni dei vini Doc, Docg e Igt, sia per tenere conto dell'andamento climatico sia per conseguire l'equilibrio di mercato e per tutelare le denominazioni.

Sempre in merito alle denominazioni di origine, su proposta dei consorzi, la Regione potrà adesso disciplinare l'iscrizione delle superfici vitate ai fini della denominazione. La Regione, in altri termini, può pianificare la possibilità per una denominazione di vino di ampliarsi o no. Le disposizioni della legge non si applicano alle superfici vitate di estensione pari o inferiore a duecento metri quadrati per conduttore le cui produzioni sono destinate esclusivamente al consumo familiare, così come già previsto dalla normativa regionale finora vigente.

Rispetto alla vecchia legge, infine, una novità di rilievo è rappresentata dall'introduzione del divieto di trasferire al di fuori della Toscana le autorizzazioni al reimpianto derivanti dalla estirpazione di vigneti condotti a fronte di contratti di affitto temporaneo registrati da meno di sette anni. Questo al fine di arginare fenomeni speculativi ed elusivi della normativa comunitaria, che stanno interessando anche la Toscana e che trovano base giuridica in regolamenti e note europee anche recenti.


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