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Attualità venerdì 24 aprile 2015 ore 12:18
Interrogazione dei senatori 5 Stelle su Cevital
12 senatori del gruppo Movimento 5 Stelle al Senato hanno presentato un'interrogazione per conoscere l'accordo del Ministero con Cevital
PIOMBINO — Il caso Cevital arriva in Parlamento. L'accordo firmato al Ministero con i dirigenti delle nuove acciaierie Lucchini è infatti l'oggetto di un'interrogazione parlamentare che i senatori del Movimento 5 Stelle hanno presentato questa mattina.
Gli onorevoli Paglini, Puglia, Catalfo, Fucksia, Bottici, Serra Nugnes, Martelli, Moronese, Santangelo, Airola e Cioffi si sono rivolti al Ministro per lo sviluppo economico Federica Guidi "per estrarre copia degli atti riguardanti l'accordo Cevital, relativo al futuro delle ex acciaierie Lucchini di Piombino".
I pentastellati fanno riferimento ad un precedente tentativo di accedere agli atti che tuttavia non ha trovato risposte dal personale del ministero e solo il 26 Marzo "è stato risposto per iscritto che la richiesta di accesso agli atti relativi all'accordo Cevital non può essere accolta".
"Considerato che, a quanto risulta agli interroganti - scrivono ancora i senatori - il citato accordo è stato definito dal Governo come la soluzione che avrebbe rilanciato l'area industriale di Piombino dopo la chiusura dell'altoforno; l'accordo, firmato tra il presidente della società Cevital, signor Issad Rebrab, e il commissario straordinario dell'acciaieria di Piombino, signor Piero Nardi, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri alla presenza del premier, del Ministro dello sviluppo economico, del presidente della Regione Toscana e del sindaco di Piombino ha avuto una grande rilevanza mediatica.
Gli eventi successivi all'accordo smentiscono evidentemente le dichiarazioni fatte dagli esponenti del Governo a seguito dell'accordo stipulato con Cevital; se effettivamente tale accordo è stato risolutivo, non si comprende quale sia il motivo per cui dopo quasi 5 mesi l'altoforno è ancora spento e perché non si siano ancora concretizzate positive prospettive occupazionali per i lavoratori, né siano state intraprese concrete iniziative di sviluppo dell'area attraverso un chiaro piano industriale;
Se effettivamente tale accordo è così vantaggioso per la collettività e per il futuro dei lavoratori, si rilevano circostanze di cui è difficile dare una spiegazione, sia per quanto riguarda le omissioni del Ministero che gli ostacoli frapposti al pieno accesso agli atti che compongono l'accordo,si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo intenda trasmettere alle Commissioni parlamentari competenti la documentazione relativa all'accordo; quale sia la posizione del Governo sul futuro industriale dell'area di Piombino"
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