Attualità sabato 25 aprile 2020 ore 18:13
"Peccato non abbiano pensato all'Ami Piombino"

L'associazione, insignita del martirologio dei partigiani delle Brigate Mazzini, esprime alcune considerazioni sulle iniziative del 25 Aprile
PIOMBINO — "Ci rammarica molto che le forze politiche di opposizione non abbiano pensato, accanto all’Anpi, anche a un rappresentante della nostra Associazione - la cui bandiera è insignita del martirologio dei partigiani delle Brigate Mazzini - quando hanno presentato la mozione per far partecipare almeno i Capigruppo consiliari alla commemorazione del 25 Aprile a Piombino, Città Medaglia d’Oro della Resistenza. Rammarico che è tuttavia niente rispetto allo sconcerto nel vedere bocciata quella stessa mozione, con la decisione del sindaco Ferrari di partecipare in solitaria alla cerimonia di deposizione della corona: si è difatti sprecata, secondo noi, una meravigliosa occasione per dare concretezza a quella pacificazione e rinnovata unità della comunità che ci appare invece relegata sempre più spesso al piano dei meri proclami".
E' l'Ami Piombino a condividere questo intervento firmato dal presidente Daniele Massarri.
"Non vediamo infatti come un gruppo di una dozzina di persone qualificate, adottando tutte le opportune misure e precauzioni, avrebbe potuto rappresentare una minaccia per la salute o inficiare il contenimento del coronavirus. Se così non fosse non ci si spiegherebbe come mai, nel giorno di Pasqua, un nutrito gruppo di personalità si è recato assieme al Vescovo e chierici vari a benedire la Costa Diadema. Una nota ufficiale ci spiega che così è stato raccomandato anche dalla Prefettura, cui il Comune aveva chiesto indicazioni. - hanno aggiunto - Vogliamo tristemente augurarci, da fermissimi laici, che si sia tirata in ballo la Prefettura per nascondere in realtà una decisione politica ben precisa, perché altrimenti può significare soltanto due cose: o la Prefettura non fu nemmeno interpellata per la cerimonia del Vescovo, oppure la stessa ha mutato radicalmente indirizzo nel giro di 10 giorni facendo di fatto e pericolosamente prevalere le ragioni della fede a quelle dei valori della Resistenza, della Democrazia e di aspirazione alla Libertà e alla pace su cui è nata la Repubblica ed ai principi di fratellanza e laicità su cui si basa la nostra Costituzione".
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