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Attualità giovedì 21 aprile 2022 ore 12:00

Polemica sulle iniziative per la Liberazione

Pier Ferdinando Casini

Comunicato del sindaco di Piombino indigesto per Rifondazione: “Il 25 Aprile non sia un trampolino di lancio per una politica che induce alla guerra”



PIOMBINO — Piombino celebra la Festa della Liberazione il 25 Aprile con il senatore Pier Ferdinando Casini. 

La giornata inizierà con il ricevimento delle autorità davanti al Palazzo comunale alle 9,30, alle 10 è prevista la partenza del tradizionale corteo da piazza Cappelletti accompagnati dalla Banda Galantara fino ad arrivare, alle 10,30, in piazza della Costituzione per la cerimonia ufficiale durante la quale interverranno il sindaco Francesco Ferrari e l'onorevole Pier Ferdinando Casini. A seguire, la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Caduti per la Libertà in piazza della Costituzione con la partecipazione delle associazioni dei Partigiani, d’Arma, dei Reduci e dei Combattenti.

“È un onore ospitare nella nostra città il senatore della Repubblica Pier Ferdinando Casini in occasione di una celebrazione importante come quella del 25 Aprile. - ha dichiarato il sindaco Francesco Ferrari - La Festa della Liberazione è una giornata che fa parte del patrimonio di tutta la Nazione: una ricorrenza cruciale per tenere viva nella memoria collettiva la storia di chi ha lottato per la libertà del nostro Paese, per la democrazia. Di chi non si è piegato a un regime ma ha resistito. Una giornata che ci ricorda gli orrori della guerra e chi ne paga sempre le conseguenze: i cittadini. Una giornata che porta alla mente un inevitabile parallelismo con quanto sta accadendo in questi mesi all'Ucraina il cui popolo si è ritrovato tra le macerie di una guerra che non gli appartiene, che non ha scelto di combattere. È questa una delle costanti delle guerre: è sempre il popolo a pagarne il prezzo. Troppo spesso chi governa mette l’ideologia, le proprie mire e i propri progetti davanti al benessere dei cittadini; troppo spesso dimentica che gli unici obiettivi da perseguire sono la pace, l’equilibrio della Nazione, la democrazia. Tra i popoli in guerra si trovano famiglie divise da cittadinanze contrapposte, amici bloccati aldilà di frontiere che diventano invalicabili. É per ricordare questo che esistono celebrazioni come quella del 25 Aprile: oggi più che mai il nostro compito è trasmettere alle nuove generazioni i valori che questa giornata porta con sé, quei valori che sono le fondamenta della nostra meravigliosa Italia, quei valori che ci aiutano anche a leggere il dramma dell'attualità e di tutte quelle persone costrette a fuggire o lottare per salvare la propria vita e difendere il proprio paese. Noi siamo chiamati a ricordare e tenere viva la memoria di chi non ha avuto paura e di chi ha dato anche la vita per questo dono prezioso che è la democrazia”.

L’organizzazione del Comune e le dichiarazioni del sindaco Ferrari non hanno per nulla convinto il Partito di Rifondazione Comunista a Piombino. 

“Abbiamo letto il comunicato del sindaco sul 25 Aprile. Francamente definirlo vergognoso è poco, ma non solo per aver invitato il senatore Casini, ma per non aver mai nominato il fascismo, per non aver mai nominato l’Anpi che, almeno a leggere il manifesto, non pare neanche intervenire, per aver da subito accostato la resistenza partigiana alla guerra in Ucraina. I partigiani hanno lottato perché di guerre non ce ne fossero più, mentre qui si chiedono e si inviano armi di continuo: ricordiamo la compianta compagna partigiana Bianca Bracci Torsi che al Congresso nazionale dell’Anpi del 2011 dichiarò che ‘Chi è antifascista ripudia ogni guerra’, la altrettanto compianta compagna partigiana Lidia Menapace che in un’intervista disse, in relazione all’art.11 della Costituzione ‘..Costruire la pace in ogni modo è la maniera migliore di ripudiare la guerra. Sono sempre dell’opinione che ripudiare la guerra e quindi avere una politica estera favorevole alla trattativa e ridurre le spese per gli armamenti siano le migliori prevenzioni della catastrofe bellica, opinione che la diffusione delle armi di distruzione di massa non fa che confermare..’ e ancora conclude ‘continuo ancora oggi a essere affascinata dall’idea che la storia umana può continuare senza guerra’. E vogliamo ricordare il compagno socialista partigiano Sandro Pertini nel discorso al Senato del 7 Marzo 1949 in cui votò contro l’adesione dell’Italia alla Nato, quando, riferendosi alla manifestazione dei partigiani a Venezia ebbe a dire che “questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace che è già iniziata in Italia, essi sono decisi a costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi’. Il presidente dell’Anpi Pagliarulo per aver manifestato una posizione ad assoluto favore della pace fra i popoli, all’evitare la guerra attraverso trattative, negoziati e accordi preventivi, contraria all’invio delle armi in Ucraina, è stato insultato. La sua posizione è la nostra. Perché l’Anpi di Piombino non interviene? Si teme forse che ribadisca la linea nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, lo scriviamo noi perché nel manifesto c’è solo un generico Associazioni dei Partigiani. Noi siamo con i partigiani che hanno cacciato i fascisti, e che volevano che quella guerra fosse l’ultima, non siamo con Putin né con la Nato. E il 25 Aprile non può essere un trampolino di lancio per una politica che induce alla guerra”.


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