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Politica lunedì 16 luglio 2018 ore 11:30

Sì del Consiglio ai 350mila euro per Rimateria

In sala consiliare anche il presidente di Rimateria Caramassi. Le opposizioni ferme sul no e per protesta non votano. Ecco chi ha votato per il sì



PIOMBINO — Il Consiglio comunale ha aperto i lavori sulla discussione della delibera per il prestito di 350mila euro dalle casse del Comune di Piombino a Rimateria.

E' intervenuto in Consiglio, grazie ai voti della maggioranza, il presidente di Rimateria Valerio Caramassi che ha spiegato molto brevemente il contenuto della delibera: prestare liquidità a Rimateria perché attualmente ci sono problemi di cassa; liquidità necessaria.

Si o no a questo prestito? Per le opposizioni ci sono molte ragioni che le spingono a dire no.

E' stato il consigliere Francesco Ferrari (Ferrari sindaco - Fratelli d'Italia) ad esprimere la sua contrarietà per una delibera ritenuta "scellerata" per motivi di ordine giuridico e politico. "Rimateria è una società per azione e ritengo illegittimo che un ente pubblico possa aiutare attraverso un prestito e che un ente pubblico aiuti economicamente una società per azioni che esercita nel libero mercato. I giudici della Corti dei conti, quelli amministrativi farebbero passare questo atto? - si domanda - Vero è che tra i proprietari in maggior parte c'è il Comune di Piombino, ma è anche vero che il prestito sarebbe da andare a chiedere a tutti i soci comproprietari o, addirittura, soluzione giuridicamente più giusta a mio avviso aumentare il capitale". 

A proposito legittimità di un soggetto pubblico che presta denaro a una società per azioni che agisce nel mercato libero, la consigliera Carla Bezzini (Un'altra Piombino) porta sul banco dei pronunciamenti della Corte dei Conti su casi simili dove si dice che il rating della società partecipata è buono o che ci sia la possibilità di restituirlo in 18 mesi, che possa essere in qualsiasi momento restituito o che si sarebbe dovuta fare una gara pubblica per individuare il miglior soggetto finanziario. "La strada maestra non era quella della ricapitalizzazione? - ha domandato - Gli altri Comuni? Perché non c’è un concorso in parti proporzionali dei soci? Dal punto di vista politico il Comune così facendo si propone a rischio di impresa. La società è ancora attenzionata dalla magistratura". "Voi avreste prestato i vostri soldi per questo progetto", ha poi rincalzato durante la dichiarazione di voto. 

Rischio di impresa sottolineato anche da Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino), che già si era espresso in un comunicato in merito (leggi qui sotto l'articolo correlato). Per il consigliere il progetto di Rimateria è andato cambiando nel corso del tempo, dallo smaltimento dei rifiuti speciali alla bonifica delle aree inquinate compresa la Li53 e l'ampliamenti a 2,5 milioni di metri cubi.

Di questo ne sono convinti anche i 5 Stelle e Fabrizio Callaioli (Rifornazione Comunista). "Il problema è sempre il solito noi abbiamo un’azienda che sarebbe deputata a risolvere i nostri grandi problemi provenienti dall’inquinamento che si alimenta con conferimenti provenienti da altri siti". Anche la pentastellata Susy Ninci ha ricordato l'obiettivo di Rimateria presentato come strumento per le bonifiche. "Così aveva un senso, nel frattempo la sua posizione è cambiata e ha portato a prendere conferimenti da fuori per poter ripianare il debito Asiu pregresso".

Fiducia accordata ai progetti Rimateria espressa dal consigliere Pd Rinaldo Barsotti: "Noi come Pd sosteniamo che rimateria possa rappresentare il futuro di questo territorio. - ha detto - E' la soluzione ai problemi ambientali di questo territorio. Aderiamo quindi alla delibera nell’interesse esclusivo non tanto per Rimateria e i lavoratori, ma per l’intera comunità".

Il consigliere di Sinistra per Piombino Marco Mosci ha domando perché si andrà a votare all'immediata eseguibilità e cosa comporta la sua non approvazione. Risposta arrivata in un secondo momento.

"Riqualificazione del buco, riqualificazione ambientale riqualificazione paesaggistica dell'area", questi sono gli aspetti su cui ha puntato Caramassi ribadendo che questo può essere fatto con conferimenti "da dentro" o "da fuori", ma in sostanza se la fabbrica non riparte difficile che provengano da dentro.

Per le opposizioni nulla contro i lavoratori di Rimateria, ma sono convinti che la chiusura discarica e il licenziamento dei lavoratori sia solo uno spettro per chi vuole stigmatizzare la posizione delle opposizioni. Ritenuto insolito anche che alle domandi di politica e cittadini, spesso esternate anche sui social, siano proprio i lavoratori a rispondere e non i vertici societari e dalla politica. 

Ha preso la parola anche il sindaco Massimo Giuliani: "E' un'anticipazione di cassa, non è prestito non è mutuo non è investimento. Obbligo di restituzione al 31 Dicembre 2018. - ha esordito - Ci sono pareri che dicono che il Comune di Piombino la può fare, questo lo dico per sgombrare dubbi sulla parte tecnica. Oltre a poterlo fare, lo dobbiamo fare".

Il consigliere Mosci, alleato della maggioranza ha garantito il numero legale, ma si è astenuto sulla vicenda. Nelle sue dichiarazioni di voto ha ribadito che in questa faccenda ci "sono cose che possono non convincere". Per lui doveroso domandarsi: "Ne vale la pena costruire un porto (quello della Chiusa, ndr) e poi rinchiuderlo dentro una discarica? Vale la pensa parlare di turismo e contemporaneamente ragionare di importare rifiuti?". 

Le opposizioni si sono allontanate dall'aula al momento del voto. La delibera per l'anticipazione di liquidità pari a 350mila euro dal Comune di Piombino a Rimateria è passata con i voti favorevoli di Partito Democratico e Spirito Libero e l'astensione di Sinistra per Piombino. Ok, sempre con i voti favorevoli di Pd e Spirito Libero e astenuto Sinistra per Piombino, per l'immediata eseguibilità.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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