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Attualità martedì 24 ottobre 2023 ore 20:00

Acciaio, Salute Pubblica chiede un confronto

Comitato Salute Pubblica: "Tornare indietro nella storia della città non è una svolta di poco conto, che se ne parli almeno"



PIOMBINO — In merito alle ipotesi di una nuova industria siderurgica targata Danieli Metinvest a Piombino, il Comitato Salute Pubblica chiede che si parli più approfonditamente della questione.

"Il ministro delle Imprese Urso parla addirittura di pochi mesi perché ciò si realizzi, l’Amministratore delegato della società Danieli dichiara di aver ricevuto buona e apprezzata accoglienza a Piombino, il cui territorio è adatto e idoneo. - hanno commentato - Le forze politiche tacciono, le forze di minoranza e maggioranza del Consiglio comunale non si esprimono, il sindaco dichiara in un post che sta affrontando con il Ministro Urso il tema del rilancio del polo siderurgico di Piombino. Sappiamo tutti che problematiche non indifferenti si concentrano su questa città, per aspetti inerenti l’ambiente, la salute, la sicurezza: dalle discariche di Ischia di Crociano che stanno ottenendo le autorizzazioni per portare nuovi rifiuti, al rigassificatore che potrebbe rimanere qui per sempre, alle dismissioni disordinate della fabbrica, alla chiusura dell’ospedale e ora appare all’orizzonte una industria siderurgica da due o tre forni elettrici, per la produzione di 2,5/4 milioni di tonnellate annue di acciaio".

"Si tratta del progetto che è stato rifiutato in Friuli-Venezia Giulia, dove, con 25mila firme gli abitanti del luogo insieme ai loro numerosi sindaci, hanno detto no per motivi ambientali e sanitari. - hanno osservato dal comitato - Piombino, a quanto pare, è, per l’opinione pubblica italiana e tutta la politica, un luogo dove collocare impianti a rischio di incidente rilevante e impianti il cui ciclo è ambientalmente impattante. C’è da temere che anche in questo caso si tenti di applicare procedure d’urgenza, non garantistiche, escludendo la Vis e la Via? Noi, insieme a una parte della città, abbiamo tante volte parlato di diversificazione delle attività economiche per la valorizzazione delle nostre risorse, in armonia con la produzione industriale di acciaio di qualità, di rotaie, puntando essenzialmente ai processi di laminazione. Noi diciamo sì alla convivenza tra più settori, dall’industria, al turismo, alla cantieristica, alla pesca, alla logistica, all’economia del mare, diciamo sì alla diversificazione per un futuro che non metta indietro le lancette della nostra storia. Ma una monocoltura dell’industria pesante mal si concilia con le prospettive di diversificazione: quando questo tipo di siderurgia non dovesse essere più competitiva o conveniente, cosa lascerebbe sul nostro territorio? Uno scenario già visto e con il quale stiamo facendo tuttora i conti".

Di fronte a questi scenari, il Comitato Salute Pubblica chiede un confronto con il sindaco per poter aprire una vera discussione. "Tornare indietro nella storia della città non è una svolta di poco conto, che se ne parli almeno", hanno concluso.


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