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Lavoro martedì 03 settembre 2024 ore 19:57

Acciaio, "il piano industriale Jsw non convince"

Scettici i sindacati dopo l'incolumità di oggi al Mimit per la presenza del piano per il rilancio del polo siderurgico di Piombino



PIOMBINO — “Dopo la presentazione dell’ennesimo piano industriale di Jsw restiamo ancora scettici sulla credibilità e sostenibilità economica dello stesso. Riteniamo insufficiente l’apporto economico di 20 milioni di equity su oltre 143 milioni complessivi previsti dal piano. È stata ancora assente nella discussione odierna, la progettualità della GSI in cui i lavoratori stanno attendendo da anni il rilancio della produzione. Stessa condizione è vissuta da Piombino Logistics per la quale ancora si dichiarano impegni e progetti, pari a 16 milioni, ma senza elementi di certezza. Infine, le condizionalità poste da JSW per la realizzazione del forno elettrico rendono praticamente irrealizzabile l’investimento”.

Lo hanno dichiarato Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, segretario Uilm Piombino-Livorno.

“A tutt’oggi - hanno spiegato Gambardella e Fusco - la mancanza dell’accordo tra Jsw e Metinvest sulla ripartizione delle aree non consente di fare passi in avanti per la definizione degli accordi di Programma e la realizzazione degli investimenti per la tutela dei 1.500 lavoratori”.

“Abbiamo quindi chiesto l’intervento diretto del ministro Adolfo Urso per sbloccare questo stallo fra i due soggetti industriali - hanno continuato - Nessuno può permettersi di mettere a rischio un rilancio economico e industriale atteso da anni nel comprensorio piombinese che potrebbe permettere anche il rilancio dello storico sito ex Magona”.

"Attendiamo, dunque l’esito dei già pianificati incontri: quello previsto in serata fra Mimit, Jsw e Metinvest e quello previsto nella mattinata di domani tra il ministro Urso e Sajan Jindal. Non è possibile perdere ulteriore tempo, - hanno concluso - al ministro chiediamo di assumere la massima responsabilità per una positiva conclusione della vertenza”.

Dubbi sono stati espressi anche da Fiom nazionale e provinciale. 

"A conti fatti, spogliato da ogni travestimento si tratta di un mero ammodernamento del treno rotaie, che qualora venisse realizzato arriverà comunque con sei anni di ritardo. - hanno dichiarato da Fiom -.Mentre l’annunciata realizzazione del forno elettrico su cui continuano a prendere innumerevoli incognite ormai è funzionale esclusivamente alla speculazione sul mantenimento di ulteriori essi di aree industriali. Su tutto ciò pende il peso del mancato accordo sulla cessione delle aree demaniali scadute per il lancio industriale da parte di Metinvest".

“Ora il Ministro Urso ponga un ultimatum a Jindal e intervenga per arrivare a un accordo che finalmente faccia decollare l’investimento di Metinvest”, a chiederlo sono Loris Scarpa, Segretario nazionale Fiom, e David Romagnani, Segretario Fiom Livorno.

"Attendiamo il risultato degli incontri in programma: quello di questa sera tra MiMIT, JSW e METINVEST e il faccia a faccia tra il Ministro Urso e Sajjan Jindal di domani mattina. - hanno aggiunto- a multinazionale indiana deve capire che non è più tempo delle speculazioni ed lo Stato che ha proprietà delle aree rivendichi il loro utilizzo a fini realmente industriali. Il tempo è scaduto si deve arrivare ad una soluzione positiva i lavoratori sono stremati da anni di cassa integrazione".

"Se non si registreranno passi significativi, per la Fiom sarà necessario ripartire con la mobilitazione dei lavoratori perché istituzioni e aziende debbono assumersi le loro responsabilità. L’acciaieria di Piombino e i suoi lavoratori sono strateggici per il Paese", hanno concluso.


Anche da Usb Nazionale Industria - Lavoro Privato arriva "un giudizio negativo sul piano industriale e nessuna fiducia nei confronti di JswSteel".

"Il tavolo odierno, iniziato alle ore 14.30 presso il Ministero dello Sviluppo economico non ha sciolto né risolto i dubbi che la nostra organizzazione si portava dietro dagli incontri precedenti. - hanno spiegato da Usb - È chiaro oggi semmai che i dubbi sulla realizzazione del nuovo forno elettrico erano giustificati, proprio perché alla riprova dei fatti, il piano industriale di JSW si regge solo ed esclusivamente sul cosidetto rifacimento del treno rotaie e tutto il resto è di contorno. La presenza dei "tecnici" dell'azienda offre una visione sicuramente più accurata e complessiva e abbiamo riconosciuto che da questi è pervenuta quantomeno un'idea di fondo sulla progettualità futura, le potenzialità e possibilità". 

"Ma è appunto anche questo il problema: gli studi di fattibilità, i progetti, le idee non trovano concretezza nella realtà. Il board indiano infatti ha dato l'ok esclusivamente al treno rotaie e ad un rifacimento della banchina. - hanno aggiunto da Usb - Ad oggi su un organico di 1.350 persone, Jsw dichiara di poterne occupare solo 400 in tutto. Non c'è ancora un accordo con Metinvest sulla ripartizione delle aree e questo pesa ovviamente come un macigno su tuttala vicenda, perché sappiamo anche che una grossa fetta di questi lavoratori dovrebbe "migrare" da un azienda all'altra in un numero dichiarato di 700 unità.
Ma così i conti non tornano, così ci troviamo davanti ad un piano industriale, quello presentato oggi da Jsw Steel che non riesce a dimostrare un vero rilancio, ne la possibilità garantire la piena salvaguardia occupazionale. Il Ministero prova a metterci tutte le pezze possibili, si dichiara pronto a lavorare in parallelo sulle garanzie necessarie".

"Ma oggi per l'ennesima volta torniamo a casa delusi e disillusi di un azienda che dal 2018 ha logorato la fiducia nostra e dei lavoratori. La nostra organizzazione sindacale ha fatto presente come le istituzioni su un accordo di programma con queste basi c'è il rischio di un assunzione di responsabilità pesante. Una scommessa nel vero termine della parola che rischia di compromettere posti di lavoro. Serve un perimetro di tutele chiaro, dove poter determinare delle garanzie per i lavoratori, delle tempistiche di rientro sul lavoro chiare e un percorso dove gli ammortizzatori sociali siano finalmente oggetto di integrazione aziendale", ha concluso Usb.


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