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Politica lunedì 06 gennaio 2020 ore 06:00

"Applicata una norma prevista dalla legge"

La segreteria Pci della federazione di Grosseto invita a placare gli animi. "Estendere la pressione mediatica usata nel caso Termine"



PIOMBINO — Prosegue il dibattito attorno alla questione aperta tra il sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine e il sindaco di Piombino Francesco Ferrari. Questa volta a intervenire è la segreteria Pci della federazione di Grosseto che attraverso gli atti pubblici ha cercato di ricostruire quanto accaduto a fronte delle norme di riferimento nella consapevolezza che sarà la giustizia a tirarne le somme.

"A giugno 2017 il comune di Campiglia Marittima emette un bando pubblico per l’assunzione di un istruttore amministrativo di categoria D. Al concorso partecipano 99 candidati. Dopo le prove nel settembre 2017 viene redatta graduatoria composta da 6 idonei tra i quali Giacomo Termine. Il comune di Gavorrano con delibera di giunta del settembre 2017, approva il regolamento degli uffici e dei servizi nel quale si prevede l’utilizzo di graduatorie di altri enti e l’assunzione di una figura di categoria D. A febbraio 2018, attingendo dalla graduatoria di Campiglia, il comune procede all’assunzione di Termine. Nel comune di Piombino con delibera di Giunta del marzo 2018 vengono previste assunzioni a tempo indeterminato, tra le quali un posto di categoria D1 (retribuzione pari ad € 36.531,18). Con atto del dirigente di Piombino del maggio 2018, viene pubblicato avviso di mobilità volontaria per la copertura del posto di categoria D. A detto avviso non parteciperà nessuno. Il comune di Piombino con determina dirigenziale del 18/12/2018, procede quindi all’assunzione di Giacomo Termine a far data dal 31/12/2018, attingendo dalla graduatoria del comune di Campiglia". 

L'assunzione prevedeva un periodo di prova di sei mesi, "che - come ricorda il Pci - possono essere prorogati nei casi previsti dalla legge. Rappresenta una garanzia per il datore di lavoro e per il dipendente poiché consente ad ambo le parti oggettive valutazioni per stabilire se vi sono volontà di stabilizzazione definitiva nel servizio". Il Pci inoltre in una nota ha sottolineato che l'articolo 20 del Contratto di lavoro degli enti locali prevede che il dipendente a tempo indeterminato, vincitore di concorso presso altro ente o amministrazione, durante il periodo di prova, ha diritto alla conservazione del posto, senza retribuzione, presso l’ente di provenienza per un arco temporale pari alla durata del periodo di prova formalmente prevista dalle disposizioni contrattuali applicate nell’amministrazione di destinazione. In caso di mancato superamento della prova o per recesso di una delle parti, il dipendente stesso rientra, a domanda, nella categoria e profilo professionale di provenienza”.

Per il Pci se il sindaco di Piombino ha preso tale decisione a fronte dell'impossibilità di effettuare una valutazione oggettiva sul dipendente "al di là della collocazione politica, ha applicato una norma prevista da una legge, il contratto. Si è poi gridato allo scandalo spostando la questione su un altro piano con accuse di discriminazione politica da parte del sindaco di Piombino. 

Per il Pci "chiarezza e risposta le potrà dare solo il giudice del lavoro che valuterà non l’aspetto politico ma il sostanziale rispetto delle norme contrattuali. Se poi ci sono state discriminazioni politiche, - ha aggiunto - dovranno essere dimostrate da Termine e, qualora abbiano fondamento, a nostro avviso, dovranno essere oggetto di procedure non del lavoro o civili ma avranno risvolti addirittura penali". 

"Una certezza però c’è: Giacomo Termine non perde il posto di lavoro. - ha detto il Pci - L’obbligo stabilito dal contratto nazionale di conservazione del posto presso l’amministrazione di Gavorrano è una cosa certa. Pertanto Termine dovrà essere reintegrato con la stessa categoria e profilo per il quale è stato assunto nel comune metallifero".

Resta comunque un'opzione per il Pci l'aspettativa non retribuita che gli consentirebbe di avere la piena indennità di sindaco prevista per legge, l’accantonamento di Tfr e il pagamento dei contributi spettanti che saranno a carico del comune di Monterotondo. "Questa ipotesi - sottolineano - non è equiparabile a quanto percepirebbe nel caso non prendesse aspettativa il cui importo sarebbe dato dalla somma dell’intero importo dello stipendio percepito nel comune di Gavorrano al quale si aggiungerebbe il 50 per cento dell’indennità di sindaco".

"Come Pci crediamo che si debbano placare gli animi e razionalmente vivere con maggiore serenità la questione senza usarla per strumentalizzazioni politiche di parte. - concludono - Si devono affrontare i temi che Termine involontariamente ha fatto emergere, nel rispetto delle norme di diritto sul lavoro e sulla possibilità di poter esercitare ruoli istituzionali da parte di tutti i cittadini, eliminando quelle lacune che il caso ha evidenziato. Crediamo sia opportuno non creare drammi ed estendere a tutte le altre situazioni di precariato, sfruttamento, violazione delle norme di diritto sul lavoro la stessa determinazione, convinzione, pressione mediatica usate nel caso Termine. In Italia e nel nostro comprensorio sempre più spesso famiglie e generazioni di giovani sono messe in ginocchio perché perdono o non hanno lavoro non avendo le stesse opportunità, lo stesso sostegno e la stessa fortuna del sindaco di Monterotondo".


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