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Politica domenica 06 dicembre 2020 ore 09:39

Baratti, "delibera dai contenuti indefiniti"

Vista su Baratti (Foto di archivio)

Da Rifondazione e M5s tutte le criticità della delibera votata in Consiglio che ha portato all'acquisizione delle aree Fontina, Casone e Reciso



PIOMBINO — Nell’ultimo Consiglio comunale l’Amministrazione ha portato in votazione l’approvazione della delibera della giunta comunale n.177 del 10.05.2019, una delibera ereditata dall'Amministrazione Giuliani che riguarda le aree del Casone, della Fontina e della Pergola a Baratti. Nel merito sono intervenuti i consiglieri del Partito di Rifondazione Comunista e del Movimento 5 Stelle, ponendo una lente sulla questione.

"Nel 1986 iniziarono le procedure di esproprio per pubblica utilità delle aree corrispondenti ai parcheggi del Casone, della Fontina e della Pergola, a Baratti. Però la procedura di esproprio non fu mai completata. - hanno ricordato - Una possibilità di acquisire la loro proprietà potrebbe però essere rappresentata da un’azione con cui il Comune facesse valere l’intervenuta usucapione per un possesso pacifico più che ventennale. Quindi, con quella delibera di giunta del 10 maggio 2019, 10 giorni prima delle elezioni, l’Amministrazione decide di iniziare un percorso contrattuale con le società Populonia Green Park (Pgp) e Populonia Italica srl, con cui il Comune rinuncia a valersi dell’usucapione, le società cedono al Comune le aree dei parcheggi del Casone e della Fontina, mentre il Comune rinuncia a far valere l’usucapione su quella della Pergola, che Pgp potrà usare a proprio profitto allineandosi però alle tariffe dei parcheggi comunali. Non potranno valere in questo parcheggio gli abbonamenti agevolati praticati dall’amministrazione attraverso la Parchi Val di Cornia. Inoltre verrà avviato il percorso contrattuale per la cessione al Comune di Piombino dell’area del Reciso, e Pgp avrà il diritto di superficie con la possibilità di installarvi, a scopo imprenditoriale, un manufatto polivalente a servizio dei fruitori del promontorio. Inoltre verrà costituita una servitù ad uso pubblico sulle aree corrispondenti alla pista ciclo-pedonale che dal Reciso dovrebbe arrivare a Populonia. Ebbene, perché adesso ci hanno chiesto di approvare una delibera di giunta risalente a 18 mesi addietro? - si sono chiesti i due gruppi di opposizione - Perché si sono accorti che è illegittima".

Rifondazione e 5 Stelle, richiamando il punto L del 2° comma dell’art.42 del Testo Unico degli Enti Locali, hanno sottolineato che l’unico soggetto competente ad emanare atti dispositivi del patrimonio immobiliare del comune è il Consiglio comunale

"Quindi una delibera di giunta, con cui si acquista un immobile o si dispone di un bene pubblico rinunciando a far valere l’usucapione e in pratica cedendolo ad altri, è chiaramente illegittima. - hanno sostenuto - Allora l’hanno portata in votazione in Consiglio con l’intento di sanare il vizio legale. Si è sviluppata una discussione sulla correttezza dell’operato dell’attuale amministrazione, così come di quella passata. Quindi abbiamo chiesto il ritiro della delibera e lo svolgimento di un percorso partecipato. Perché, per esempio non avevamo chiaro quale avrebbe dovuto essere il percorso di quella pista ciclo-pedonale in area archeologia. Così come non è assolutamente chiaro quanti posti auto rimarrebbero a disposizione di chi volesse andare a Buca delle Fate, dopo che sarà costruito il manufatto, riservati i posti di servizio e lasciato libero uno spazio sufficiente alle evoluzioni del bus che farà tappa nello spiazzo del Reciso. Non c’è stato verso. Sono voluti andare avanti ed hanno approvato la delibera della passata Amministrazione. Hanno votato contro solo Rifondazione Comunista e il Movimento 5 Stelle". 

Andando alla ricerca degli atti e dei documenti relativi alla questione, i consiglieri capogruppo Fabrizio Callaioli (Prc) e Daniele Pasquinelli (M5s) hanno scoperto che al momento "non v'è traccia dell'allegato D, ossia - hanno spiegato - del documento che illustrerebbe il tracciato della pista ciclo-pedonale che dal Reciso arriverebbe a Populonia".

"Morale della favola, dopo una bella serie di pasticci, si scopre che il Consiglio è stato chiamato a votare una delibera dai contenuti indefiniti, con cui, dopo aver disposto di un bene comune con una procedura viziata, si assegnava ad un privato la facoltà di predisporre una pista ciclabile senza sapere dove né come. Lasciamo ai cittadini piombinesi la facoltà di liberare la propria fantasia sui motivi di questa convergenza operativa tra la passata amministrazione e la presente. Bel cambio marcia davvero".

Sull'argomento si erano espressi favorevolmente, astenendosi durante il voto in Consiglio, i gruppi Pd e Con Anna (leggi qui l'articolo collegato).


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