"Chiusura di Rimateria avrà un effetto boomerang"

PIOMBINO — "In merito al progetto di riconversione della ex Centrale di Tor del Sale il sindaco Ferrari mostra, ancora una volta, la sua tipica mancanza di stile. Non c’è cosa peggiore per un amministratore pubblico che ignorare i percorsi virtuosi di chi lo ha preceduto e il valore del lavoro fatto". Così hanno esordito dall'associazione A Sinistra commentando gli ultimi aggiornamenti relativi agli smantellamenti dell'ex centrale Enel Tor del Sale (leggi qui l'articolo collegato).

"Il progetto di riconversione della ex centrale affonda le sue radici in uno sforzo visionario di almeno due amministrazioni precedenti a quella attuale. - hanno ricordato - Il sindaco, forse, crede che amministrare a colpi di selfie possa consentirgli di intestarsi scelte così importanti per il territorio. Ottiene invece l’effetto contrario e cioè quello di dimostrare la mancanza di idee di questa amministrazione che vivacchia sulla scia di ciò che è stato seminato in passato. Ma ciò che è ancora più grave - hanno proseguito - è il fatto che, proprio da questo grandioso progetto di riconversione, esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, iniziano ad emergere gli effetti devastanti della chiusura di Rimateria".

"Un anno fa la società che ha rilevato il sito di Tor del Sale e che ha avviato gli smantellamenti, aveva fatto richiesta alla società Rimateria di conferire circa 90mila tonnellate di rifiuti provenienti appunto da questa attività preliminare al recupero dell’area industriale. Il fallimento di Rimateria oggi impedisce di cogliere le opportunità di ricevere questi materiali. - hanno spiegato - Lo slogan retorico 'no rifiuti da fuori', che tanto ha riempito le dichiarazioni di tutti quelli che hanno alimentato la campagna contro Rimateria, ha partorito il suo primo mostro. Non avere impianti sul territorio innescherà un traffico di rifiuti che saranno avviati presso altri impianti in Italia e forse anche all’estero. Eppure quelli sono rifiuti prodotti in loco e in loco avrebbero dovuto essere recuperati e smaltiti; economia circolare questa sconosciuta!".

"In definitiva si è ottenuto un duplice effetto negativo: da una parte un danno ambientale derivato dalla necessità di trasportare i rifiuti altrove e dall’altra un danno economico di molti milioni di euro che, invece di andare ad alimentare una società a partecipazione pubblica, andranno a gonfiare i portafogli di privati che trarranno cospicui profitti. - hanno commentato da A Sinistra - Inoltre il danno di non poter recuperare quei materiali riciclabili per la costruzione di infrastrutture come ad esempio la strada 398, strada che probabilmente sarà invece costruita con materiali vergini di cava".

"Il sindaco Ferrari è riuscito nella non facile operazione di mantenere inalterati i problemi ambientali, di impedire al soggetto pubblico (Rimateria) di valorizzare i benefici delle attività di trattamento e smaltimento di rifiuti locali e infine di consentire al mercato privato di capitalizzare ciò che invece avrebbe dovuto rimanere sul territorio e reinvestito in riqualificazione ambientale. Insomma la comunità locale si è accollata il costo dell’inquinamento ma i benefici delle opere di risanamento vanno fuori, lontano dal nostro territorio. - e hanno concluso - La chiusura di Rimateria avrà un effetto boomerang, e si vede già, su questa amministrazione ma soprattutto, purtroppo, su tutta la comunità locale che vedrà aggravarsi le proprie criticità ambientali per colpa di scelte sbagliate di chi oggi governa Piombino. Il caso dell’ex Centrale di Tor del Sale è la punta di un iceberg delle conseguenze negative della scelta sbagliata di far chiudere Rimateria e a breve ne vedremo di altre". 

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