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Politica venerdì 11 febbraio 2022 ore 18:49

Concessioni demaniali, caos sulle proroghe

Riccardo Gelichi

A denunciarlo Ascolta Piombino. Riccardo Gelichi ex assessore al demanio prevede una valanga di ricorsi all’ultima ordinanza del comune



PIOMBINO — “Eppure lo dissi quando ero assessore al demanio che sulle proroghe delle concessioni demaniali bisognava attendere ancora, visto il caos normativo, opponendomi all’atto d’indirizzo richiesto; il dirigente, invece, presumo d’accordo col sindaco, presero la decisione di prorogare al 2033. Seguirono foto e annunci in grande spolvero senza il sottoscritto chiaramente”.

Parole dell'ex assessore al demanio Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino che ha posto la lente sulle decisioni dell'Amministrazione comunale in fatto di concessioni demaniali e proroghe alla luce del provvedimento del Consiglio di stato che fissa un punto al 2023 (leggi qui sotto gli articoli collegati).

"Dopo l’adozione del provvedimento di proroga delle concessioni demaniali al 2033 (da parte del Comune di Piombino, ndr), fece seguito l’impugnazione del provvedimento comunale da parte dell’Autorità di Vigilanza (su cui sono intervenuti dapprima il Tar Toscana e poi il Consiglio di Stato). - ha ricordato Gelichi - In seguito abbiamo assistito a una produzione di provvedimenti dirigenziali, ai quali, in sordina, hanno fatto seguito inevitabili contenziosi. Ricordiamo che ogni contenzioso al Tar per il Comune di Piombino, ha un costo intorno ai 6mila euro". 

"Giusto per fare un esempio, - ha proseguito - è evidente la determina n. 1287/2020 con la quale l’amministrazione prende atto della decisione della Parchi Val di Cornia di prorogare le concessioni degli stabilimenti balneari della Costa Est al 2027 e poi, di contro, con la determina n. 1167/2021, il Comune stesso notifica ai medesimi concessionari la durata al 31/12/2023 della concessione della spiaggia legata allo stesso stabilimento balneare, operando così una separazione tra la durata della concessione della spiaggia che risulta adesso diversa da quella delle attività retrodunali. Questo atto opera in contrasto con il Piano Particolareggiato che sancisce l’unitarietà dell’ambito di servizio, così come la legge comunitaria 2010 che considera imprese turistico balneari unitarie quelle che insistono in tutto o in parte sul demanio marittimo come appunto gli stabilimenti della Costa Est".

"Non è solo un problema della Costa Est, anche agli operatori di Baratti, rischiano di vedersi sfilare le concessioni nonostante gli investimenti effettuati in questi anni. - e ha concluso - Un territorio che guarda all’economia del mare dovrebbe avere come volano della crescita il demanio marittimo da gestire come risorsa e non come terreno di scontro amministrativo al Tar e per le concessioni demaniali bisognerebbe attendere almeno il punto definitivo del governo".


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