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Attualità martedì 09 febbraio 2021 ore 13:34

Cordoglio per la morte del dottor Bettini

Renato Bettini

Il ricordo del primario Meucci: "Una figura da tutti conosciuta e apprezzata. La tua traccia rimane come un orientamento positivo per tutti"



PIOMBINO — Cordoglio per la scomparsa, all’età di soli 65 anni, del dottor Renato Bettini, neurologo in servizio fino a pochi mesi fa all’ospedale Villamarina, mancato per una terribile malattia che lo ha strappato in brevissimo tempo all’affetto dei suoi cari.

Nato e cresciuto a Venturina, era stato una colonna della squadra locale di basket, dove ha sviluppato la grinta e la capacità di una visione allargata degli schemi di gioco, che ha saputo poi riportare nell’approccio all’organizzazione del lavoro in ospedale e nel territorio. Dopo l’esperienza fatta all’inizio della carriera come medico di medicina generale, aveva lavorato prima alla Medicina di Campiglia Marittima e successivamente era stato trasferito alla Neurologia di Villamarina dove era divenuto responsabile della sezione locale fino allo scorso anno quando era andato in pensione. 

Tantissimi i messaggi di cordoglio, dolore e vicinanza per la triste perdita. Dall'Azienda Usl Toscana nord ovest, il ricordo del dottor Giuseppe Meucci, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia di Livorno: “Renato è stato una figura da tutti conosciuta e apprezzata, per la competenza in campo neurologico, per la preparazione e lo spessore dimostrato nell’approccio clinico, per la capacità di porsi con misura nei vari ambienti e nei diversi periodi che hanno visto il suo impegno nel Sistema Sanitario. Con intelligenza, con metodo, con intuizioni strategiche, lungo gli anni ha saputo costruire reti di collaborazione per offrire risposte di valore al suo territorio. Con la tua lunga figura, educata, non imponente, mai supponente, con il tuo pensiero profondo, nelle analisi critiche e nelle sintesi cliniche, sempre espresso con decisione, ma insieme con modestia e all’occorrenza con autoironia. Ti ringraziamo per il contributo che hai dato a ciascun collega, favorendone la crescita professionale, e per la cura con cui ti sei fatto carico di tante persone ammalate, che hanno trovato in te un tutor di fiducia. Per tutto questo la tua traccia rimane come un orientamento positivo per tutti, superando gli innumerevoli ostacoli e sublimando l’infinita pazienza che hai dimostrato in questo ultimo difficile mese. Ci mancherai, caro Renato. Anzi, ci manchi già! Grazie, Renato”.


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