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Sport venerdì 19 novembre 2021 ore 09:56

​Piombino - Cuoiopelli, le sfide del passato

Il primo scontro tra nerazzurri locali e biancorossi della Val d’Era risale al 1957/58, sconfitta a Santa Croce per due a zero



PIOMBINO — L’Unione Calcio Cuoiopelli di Santa Croce sull’Arno è una squadra che presenta molte affinità con l’Atletico Piombino, anticamente Sempre Avanti e in tempi recenti Unione Sportiva. Santa Croce è una cittadina industriale al confine tra la provincia di Pisa e quella di Firenze, dedita alla lavorazione delle pelli, siano tomaie per scarpe come cuoio da conciare per borse, valigie e pelletteria. Piombino per molto tempo è stata città d’acciaio, adesso molto meno - non so dire se sia una fortuna - vista la minore importanza nell’economia locale della lavorazione del ferro, a tutto vantaggio della qualità dell’aria. Se andiamo a vedere anche a Santa Croce i calzaturifici e le aziende che conciano il pellame sono in notevole riduzione numerica, così che anche in quella parte di provincia pisana l’aria è diventata respirabile. Calcisticamente Cuoio e Piombino sono compagini rivali, anche se i pisani sono più giovani, fondati nel 1954 sulle ceneri di una compagine che aveva militato in serie C negli anni Quaranta, hanno preso parte a campionati professionistici a più riprese, anche in tempi recenti. La Cuiopelli, orfana del presidente Renzo Soldani, morto di Covid un anno fa, milita da alcuni anni in Eccellenza, dopo i fasti della serie D e della C2, categorie che l’hanno vista protagonista tra gli anni Cinquanta e i Novanta. 

Il primo scontro tra nerazzurri locali e biancorossi della Val d’Era risale al 1957/58, campionato Interregionale (serie D), vittoria in casa per due reti a uno con doppietta di Evo Lorenzelli, sconfitta a Santa Croce per due a zero. |Era il Piombino di Picchi, Vemati, Reami, Grilli, Tafi, Semplici, Tanfani, Cioni, Lorenzelli, Martini, Colombini, Pierozzi, Favilli e Del Sarto. Finimmo nelle parti basse della classifica, in ogni caso salvi, dopo gli spareggi; la Cuoio un poco più avanti, ma non molto. Siamo nel 1958/59 e sono ancora scontri di fuoco, 2 a 2 al Magona con gol di Favilli e Tabani, vittoria in trasferta per 2 a 1, reti di Panicucci e Favilli. Un Piombino che finisce quarto, appena un punto sopra la Cuoio. Restiamo in serie D anche nel 1959/60, perdiamo 3 a 2 a Santa Croce, gol di Colombini e Batistini, ma a Piombino è goleada, finisce 4 a zero per noi, segnano Sonetti, Del Sarto (due gol) e Panicucci. Finiamo a metà classifica, due punti sopra la Cuoio. Ritroviamo i biancorossi nel 1961/62, zero a zero casalingo e sconfitta di misura in trasferta, ma è l’anno che retrocediamo, ultimi in serie D, mentre la Cuoio si salva. Ci rivediamo nel 1963/64, ancora in Serie D, dove torniamo subito, ma perdiamo uno a zero sia a Santa Croce che al Magona, pure se non retrocediamo. Nel 1964/65 è zero a zero a Santa Croce e uno pari a Piombino, così nel 1966/67 - sempre D - facciamo due a uno in casa, gol di Cioni e Pierozzi, identica sconfitta fuori, gol di Agostini. Siamo al 1967/68, quando vinciamo a Santa Croce con gol di Arrostini e impattiamo in casa a reti bianche, con la Cuoio che retrocede. Nel 1969/70 ci ritroviamo in Promozione, nobili decadute, vinciamo due a zero in casa con reti di Maletta e Badiani e facciamo zero a zero a Santa Croce. È il Piombino della mia infanzia, quello che andavo a vedere con mio padre che si metteva in curva al sole, un po’ guardava la partita, un po’ ascoltava Tutto il Calcio Minuto per Minuto. Era la (per me) mitica squadra di Innocenti, Topi, Tacchi, Pucci, Fommei, Lavarello, Medda, Puntoni, Mazzaccherini, Bartalucci, Badiani, Bientinesi, Cioni, Maletta, Guasti, Chelotti. Ritroviamo la Cuoio in Promozione anche negli anni che vanno dal 1970 al 1974, per quattro stagioni, ancora nel 1976/77 e nel 1978/79, sempre a lottare per i primi posti, avversarie indomite. Per alcuni anni le strade si dividono, i biancorossi pisani nei professionisti, i nostri nerazzurri tra i dilettanti. 

Ci ritroviamo in Interregionale nella stagione 1983/84, è il Piombino di Lamberto Pazzi, con Rocchiccioli in porta e il povero Toffolutti in mezzo al campo, ma la nostra avventura dura poco, così che ritroviamo la Cuiopelli quasi dieci anni dopo, nel 1994/95, in Eccellenza, quando il Piombino è gestito dal segretario tuttofare Luzzetti e dal Presidente Fregosi. Tempi moderni (2013/2014) ci vedono ancora in Promozione con la Cuiopelli a contendere il primato, entrambi finiamo a 64 punti, con spareggio vinto dai pisani in circostanze a dir poco strane, cosa che fa inquietare gli ultras piombinesi al punto che ancora oggi quando intonano un coro offensivo ci mettono sempre la Cuio e un epiteto che non riferisco. In ogni caso la Federazione promuove anche il Piombino come miglior seconda, così ci ritroviamo in Eccellenza, dal 2014 al 2019, per cinque stagioni, con un solo buco nel 2019/20 che noi lo passiamo in Promozione. A parte la sosta di un anno per il Covid, siamo arrivati a oggi, stagione 2021/22, ancora una volta in Eccellenza, con ambizioni diverse, loro che si prendono la soddisfazione di pareggiare 3 a 3 con il Livorno e cercano di piazzarsi tra le prime, noi che si viene da tre sconfitte consecutive e vediamo la salvezza come unico obiettivo. 

La data da ricordare è il 21 Novembre, ore 14 e 30, Stadio Magona. Piombino e Cuoiopelli ancora una volta di fronte, ennesima puntata di una sfida sportiva che non vede la fine, dal 1957 a oggi.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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