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Attualità giovedì 03 agosto 2023 ore 10:26

Demolizioni, “questa seria emergenza ambientale”

L’Appello per il lavoro e lo sviluppo richiama l’amministrazione a tenere sotto controllo le procedure di dismissioni nelle acciaierie



PIOMBINO — “Dopo aver agitato strumentalmente, per oltre un anno, lo spettro dell’inquinamento ambientale e della sicurezza, in relazione al posizionamento in porto della nave rigassificatrice Golar Tundra, peraltro adducendo motivazioni rivelatesi tecnicamente poco convincenti, come dimostrato dal primo pronunciamento del Tar, che ha rigettato la richiesta di sospensiva, e dai pareri favorevoli rilasciati dagli enti preposti, nel pomeriggio di mercoledì 26 Luglio, si è verificata, in concreto, una seria emergenza ambientale, che ha visto coinvolta una discreta parte dei quartieri cittadini, strada per il porto, attività produttive e industriali, investite da una copiosa nube di polveri provenienti dall’area dell’ex acciaieria”.

Così l’Appello per il lavoro e lo sviluppo ha commentato quanto accaduto nell’area interessata dalle demolizioni nelle acciaierie di Piombino.

“Attività strategica e critica da diversi punti di vista, in corso da circa 16 mesi, sostanzialmente ignorata dall’amministrazione comunale per circa un anno, sino al verificarsi dei primi fenomeni emissivi che hanno investito l’abitato circostante. - hanno osservato dal gruppo - Nel merito, inoltre, sono d’obbligo alcune domande sul percorso autorizzativo osservato dall’amministrazione comunale, ovvero che tipo di autorizzazione ha rilasciato il comune di Piombino in particolare per le emissioni diffuse di polveri, e non solo, provenienti dal cantiere? Ci si è limitati ad un semplice silenzio/assenso a seguito di una Scia, come se si trattasse della demolizione di un piccolo chiosco? Inoltre, sono state emanate specifiche prescrizioni, ad esempio emettendo un’ordinanza preventiva per ragioni igienico sanitarie? Sono state impartite disposizioni per l’abbattimento delle polveri, ad esempio con applicazione delle Linee Guida Arpat per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale, oppure delle BAT (Best Available Techniques), ovvero delle migliori soluzioni tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo, di matrice europea, in grado di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente, magari recepite attraverso una specifica ordinanza, come avvenuto nel 2005 per la demolizione dell’impianto di agglomerazione?Temo che la risposta sia piuttosto evidente e non richieda un eccessivo approfondimento tecnico”.

Di fronte a questa situazione, l’Appello per il lavoro e lo sviluppo ha evidenziato come “la gestione politica del tavolo istituzionale di controllo delle operazioni di demolizione, da parte dell’amministrazione comunale si è rivelata completamente inadeguata e certamente non all’altezza della situazione”.

E ancora: “Le modalità operative adottate dall’impresa sono da ritenersi quantomeno discutibili e completamente da rivedere, salvo voler ripetere l’esperienza già vissuta la scorsa settimana nei prossimi mesi; pertanto, le attività devono essere sospese fino alla presentazione di un nuovo piano di demolizione da sottoporre al vaglio preventivo degli enti di controllo con presidio di questi ultimi nelle fasi più critiche. La committenza, Jsw Steel Italy, non può defilarsi dalle proprie responsabilità: è sua la scelta dell’appaltatore e della struttura di coordinamento della sicurezza”.

“Ci sono risarcimenti economici da quantificare e da riconoscere ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni, ed è necessario che Jsw si faccia garante dell’assunzione di responsabilità da parte dell’appaltatore, rispondendo in solido. In ultimo, visti gli esiti del coordinamento del tavolo di controllo delle dismissioni industriali a cura dell’amministrazione comunale, è necessario un intervento diretto da parte della Regione Toscana, che istituisca una task force dedicata, con esperti dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale e dell’Azienda Sanitaria, al fine di monitorare e controllare ogni singolo intervento demolitorio, avendo ben presente che le attività stanno riguardando, non soltanto la parte dell’acciaieria, ma l’intero perimetro industriale, tra cui anche l’altoforno con tutti gli impianti ad esso correlati”.


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