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Attualità venerdì 13 agosto 2021 ore 15:46

Discarica, nuovo altolà del Comitato Salute

"Sicuramente i volumi di rifiuti, già autorizzati, ancora disponibili nel cono rovescio non sono sufficienti e quindi si predispone un nuovo piano"



PIOMBINO — "Quanti metri cubi di rifiuti, provenienti da fuori, renderanno economicamente sostenibile il progetto di coltivazione della discarica di Ischia di Crociano? Non si era detto: basta rifiuti da fuori?". Se lo domanda il Comitato Salute Pubblica leggendo la notizia rispetto all'attese di un progetto industriale al quale starebbe lavorando la curatrice fallimentare.

"L’intento, pare di capire, sarebbe quello di prevedere le autorizzazioni di coltivazione della discarica, necessarie a rendere la cessione dell’impianto economicamente sostenibile, noi aggiungiamo appetibile alla venuta di un privato che acquisti la società fallita. - ha commentato il Comitato Salute Pubblica - Chissà se la curatrice fallimentare ha previsto nei suoi conteggi anche i milionari lavori di messa a norma, necessari a mettere in sicurezza, non solo la discarica Ex Asiu, ma anche quella denominata Ex Lucchini che è nella responsabilità della fallita Rimateria, ed ora nella sua, in veste di curatrice. Ce lo domandiamo perché nei report di Arpat in nostro possesso si dice chiaramente quali siano le criticità e le inadempienze rilevate nel corso di sopralluoghi in entrambe le discariche".

"Sicuramente i volumi di rifiuti, già autorizzati, ancora disponibili nel cono rovescio, circa 60mila metri cubi, non sono sufficienti e quindi cosa si fa? Si predispone un nuovo piano industriale e si chiedono alla Regione Toscana autorizzazioni per ulteriori volumi di rifiuti speciali provenienti da ogni dove. Facile no? - hanno proseguito - Peccato che la maggioranza dei cittadini di Piombino si sia detta contraria al conferimento di rifiuti da fuori e questo, non ora che il problema è sul tavolo di un Tribunale Fallimentare, ma già due e passa anni fa, quando ha deciso, con il suo voto alle amministrative del 2019, di cambiare orizzonte. Ma di questo la curatrice fallimentare non sembra rendersene conto. Questa città ha già detto e dice no a Piombino Polo nazionale dei rifiuti".


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