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Attualità lunedì 26 agosto 2024 ore 07:45

Porto, "sia pubblicato piano di evacuazione"

La nave rigassificatrice a Piombino

I comitati hanno scritto alle istituzioni per chiedere che sia pubblicato il piano connesso ai rischi per la presenza del rigassificatore



PIOMBINO — Dopo l'incendio a bordo del traghetto di Elba Ferries, fatto rientrare nel porto di Piombino, i comitati piombinesi hanno inviato una lettere Al Prefetto di Livorno, all'Autorità Portuale, alla Capitaneria Porto di Piombino, Al Comando Vigili del Fuoco.

"L’incidente accaduto nel pomeriggio del 20 agosto 2024 all'interno di una nave di linea per l'Elba ora ormeggiata nel porto di Piombino è stato abbastanza preoccupante, tanto da richiedere l'intervento dei vigili del fuoco e di varie ambulanze. - lo scrivono il Comitato La Piazza, il Gruppo Gazebo 8 giugno, il.Comitato Liberi insieme, Rete No gas-No Gnl e il.Comitato Salute pubblica - Per motivi di sicurezza i passeggeri non sono stati fatti uscire nei modi consueti ma sono stati immediatamente e correttamente attivati i sistemi di evacuazione (lato mare)."

"Ci rallegriamo che al momento non risultino danni a persone o cose, ma certo resta viva la preoccupazione per la situazione che tutti viviamo, avendo a poca distanza la nave rigassificatrice. - proseguono i comitati - Tra l'altro oggi, come spesso accade, a breve distanza dal luogo dell'incidente era presente anche la nave gasiera affiancata alla Italis LNG, impegnata nella delicata manovra di trasferimento del GNL, e questo ha comportato un pericolo doppio rispetto alla sola presenza del rigassificatore. Ci spiegheranno che i nostri timori sono infondati e che la Italis ha tutto quanto occorre per far fronte a qualsiasi evenienza".

"Ma tra le condizioni per accettare la ex Golar in porto c'era la redazione del piano di evacuazione esterno che a quanto sappiamo non è stato ancora stilato. - aggiungono i comitati - Che c'entra tutto questo con quanto accaduto oggi? Un incendio accidentale per cause imprevedibili, così come un guasto a una nave in manovra possono accadere in qualsiasi momento e nonostante l'indubbia professionalità degli equipaggi la vicinanza al rigassificatore può portare a situazioni di estremo pericolo". 

"Chiediamo quindi che siano descritti con chiarezza e pubblicizzati i sistemi messi in atto per la protezione delle persone e i comportamenti da seguire in caso criticità e che dopo quasi due anni venga finalmente partorito il piano di evacuazione esterno. C'è però un problema che va molto oltre la corretta applicazione delle misure di gestione del rischio. L'episodio di oggi dimostra una volta di più che è stato un errore enorme e grossolano voler collocare il rigassificatore in un porto già affollato di traffico mercantile, di passeggeri e da altre attività. In questo contesto, la presenza del rigassificatore rappresenta un rischio enorme, non accettabile e non giustificabile in alcun modo", concludono i comitati.


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