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Lavoro giovedì 08 agosto 2024 ore 20:00

Jsw, "accordo prevede piena occupazione"

Uilm Toscana interviene per commenti la situazione piombinese dopo le dichiarazioni del presidente di Federacciai e del vicepresidente di Jsw



PIOMBINO — "Nella fase storica che stiamo vivendo, con i cambiamenti epocali che ci attendono come la Transizione ecologica e l'utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, che mette a rischio il futuro di intere filiere produttive e decine di migliaia di lavoratori, come Uilm Toscana restiamo sorpresi dalle parole del Presidente di Federacciai Antonio Gozzi che sono emerse sulla stampa. Nei prossimi anni in Italia ed in Europa ci sarà sempre più bisogno di una moderna siderurgia ed infatti si stanno susseguendo tavoli ministeriali proprio per salvaguardare, tutelare e rilanciare il settore dell'automotive e quello siderurgico".

Lo dichiara Uilm Toscana attraverso una nota.

"Serviranno ingenti quantitativi di rotaie per rafforzare il sistema ferroviario, così come servirà acciaio per rinnovare ed adeguare alla Transizione l'intero parco automobilistico e le grandi infrastrutture che servono al Paese Italia. - prosegue Uilm Toscana  - Da anni si è intrapresa la strada della decarbonizzazione, sono stati spenti gli altoforni a Piombino e Trieste puntando ad una siderurgia ecosostenibile, l'Europa si sta attivando con strumenti come il CBAM che entrerà in vigore da Gennaio 2026 provocando forti cambiamenti nel mondo della siderurgia, trattandosi di una vera e propria tassa sul carbonio imposta sui prodotti importati dai quei Paesi fuori dell'UE che possiedono regolamentazioni climatiche meno rigide dell'Europa".

"La siderurgia italiana è al primo posto in Europa per livello di decarbonizzazione, ma ciò ci rende importatori di circa 10 milioni di tonnellate di coils all'anno ed abbiamo molte realtà industriali che hanno difficoltà a reperire semiprodotto necessario per le proprie attività. - aggiunge Uilm Toscana -Questo dovrebbe spingere tutti, con in testa proprio il Presidente di Federacciai Antonio Gozzi a tifare affinchè la produzione di acciaio a Piombino possa presto ripartire. Invece non gli è bastata nemmeno la garanzia ricevuta direttamente dal Ministro Urso che il progetto Metinvest/Danieli non creerà squilibrio a danno degli attuali produttori italiani, visto che importerà rottame da paesi esportatori".

"Il tema del rottame è molto seguito ed in un’audizione alla Camera del Luglio 2024 è stata valutata la necessità di riconoscerlo come materia prima critica e strategica, che venga garantita l'esportazione extra UE solo a condizione che il Paese destinatario dimostri di adottare misure ambientali idonee a contrastare il cambiamento climatico. Ciò nonostante, proprio dal documento della Camera si apprende che in Italia si rileva un trend in continua crescita delle esportazioni di rottame verso i Paesi extra-UE, che sono quasi quadruplicate dal 2016 al 2023, attestandosi nell’ultimo anno a 538 mila tonnellate, in aumento del 4,2% sull’anno precedente e che l’Unione europea nel suo complesso è un netto esportatore di rottame..Per tutti questi motivi la Uilm Toscana critica nel merito l'uscita del Presidente di Federacciai che ci appare pretestuosa e non in sintonia con le dichiarazioni del Ministro Urso che invece dichiara l'investimento di Metinvest “ben strutturato e che non saranno accettati comportamenti che non portano ad una soluzione positiva”. Auspichiamo che il Ministro prenda una posizione chiara e con atti concreti permetta il rilancio della siderurgia di Piombino che l'intero comprensorio e migliaia di famiglie stanno attendendo da anni.
Mentre si annunciano roboanti investimenti, viste le condizioni pessime dell’attuale impianto di laminazione di rotaie di Piombino, vogliamo richiamare l’attenzione del gruppo indiano Jsw e di tutti i soggetti istituzionali, che senza i dovuti ed urgenti investimenti, l’Italia rischia di perdere questo asset strategico. A Piombino da decenni si producono rotaie anche per l’alta velocità che si sono esportate in mezzo mondo, perciò il Paese Italia non può certamente permettersi di perdere questo business solo per l’inadempienza del privato che continua con la sua politica di annunci da oramai oltre sei anni.
Apprendiamo da alcune dichiarazioni che il progetto del gruppo Jsw per Piombino prevederebbe un ridimensionamento del personale perché a loro dire, dovendo ridimensionare le proprie aree, nel breve periodo non potranno più laminare vergella e barre. Basterebbe vedere i volumi produttivi degli ultimi anni del Tve e Tmp, vedere da quanto tempo sono fermi tali impianti,per capire che si tratta di una giustificazione ridicola senza nessun fondamento", aggiunge ancora Uilm Toscana.


"Per la Uilm Toscana deve essere chiaro che tutti i lavoratori restano in capo al gruppo Jsw, visto che ad oggi il solo atto siglato è l’Accordo di Programma del 2018 che garantisce la completa occupazione.
Non è più il momento di difendere i propri fortini, serve una visione di insieme per salvaguardare l'intero asset siderurgico italiano ed è necessario che il Governo batta un colpo con azioni concrete e determinate", conclude Uilm Toscana.


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